In un’epoca di produzioni televisive sempre più numerose, mirabolanti e veloci, è certamente facile dimenticare di rendere omaggio a una serie televisiva antologica nata negli anni ’60 del secolo scorso e che non prevedeva alcun tipo di effetto speciale d’avanguardia e nessuna trama orizzontale che portasse lo spettatore a voler sapere cosa sarebbe successo episodio dopo episodio.
Parliamo di Colombo, serie poliziesca nata dalle menti di Richard Levinson e William Link, che nella sua semplicità ha rivoluzionato il giallo ribaltandone il concetto stesso e che ha presentato uno dei personaggi televisivi più eclettici, divertenti e longevi della storia: quel Tenente Colombo interpretato da Peter Falk e diventato un’icona insieme ai suoi tratti distintivi e al suo mitico impermeabile.
Attraverso questi speciali, ci prefissiamo l’obiettivo di approfondire Colombo nei minimi particolari, di recensirne ogni singolo episodio (spesso della lunghezza di un film) e di provare a raccontare tutte le curiosità che riguardano la serie e che, viste a distanza di decenni, risultano essere interessanti pezzi della storia del cinema e della televisione.
Colombo sposta l’attenzione dal delitto alla risoluzione
Colombo è stata in grado di distinguersi e di durare oltre trent’anni, considerando però una lunga pausa tra le settima e l’ottava stagione, grazie al carismatico tenente protagonista assoluto della serie e grazie al suo formato particolare, che come abbiamo già detto ha avuto il coraggio e la capacità di ribaltare l’idea di giallo, mostrando agli spettatori l’omicidio e rivelando da subito l’identità dell’assassino e il movente.
Nella fase di ogni puntata conosciuta come pre-Colombo, la sceneggiatura si concentra infatti sulla vittima e sull’assassino, di solito personalità della Los Angeles ricca, ponendo un accento particolare sull’omicida con cui Colombo si dovrà confrontare.
L’intero fulcro della vicenda si sposta dunque sulle strategie del tenente, sulle sue indagini e sugli errori commessi dagli assassini e che Colombo saprà analizzare per risolvere i casi.
Un formato innovativo e geniale, che nulla toglie alla tensione del racconto e che riesce a mettere l’investigatore in un conflitto mentale continuo con i suoi antagonisti, che, con il procedere delle vicende, imparano, loro malgrado, a scoprire l’astuzia del poliziotto.
Perché il modo in cui Colombo si presenta ai suoi colleghi, ai testimoni, al pubblico, e soprattutto ai colpevoli, è un’altra delle caratteristiche peculiari dello show: vestito di un impermeabile consunto, sempre trasandato nell’aspetto e apparentemente distratto e poco efficiente, il protagonista nasconde la sua maestria agli indagati per acquisire un vantaggio fondamentale per la buona riuscita del suo lavoro, riuscendo in questo modo a guadagnare tempo e informazioni riguardo i delitti.
Cattivi degni della mente geniale di Colombo
Sviluppato lungo dieci stagioni per un numero totale di sessantanove episodi, Colombo ha potuto contare su registi e interpreti d’eccezione, soprattutto tra i villain che si sono susseguiti nel corso della sua storia, con attori di grandissima caratura che hanno partecipato anche a più episodi, interpretando personaggi differenti nel corso del tempo.
Così come quello del tenente Colombo, infatti, anche i personaggi relativi agli assassini sono stati scritti con grande attenzione, rendendo gli avversari del protagonista meritevoli di attenzione da parte dei fan e più o meno odiosi o meritevoli di comprensione a seconda della situazione e delle circostanze che li hanno portati a compiere i delitti di cui sono colpevoli.
Gli scontri dialettici e di intelligenza tra i criminali e Colombo sono, a un tempo, ricchi di tensione ed estremamente divertenti grazie alla bravura di Peter Falk nel rendere tanto buffo quanto implacabile il suo impacciato tenente televisivo.
Una serie ancora tremendamente efficace
Ancora molto ci sarebbe da dire a proposito della serie tv Colombo, a partire dalla questione relativa alla moglie, fino ad arrivare al nome di battesimo del tenente, alla sua indimenticabile automobile, all’inseparabile sigaro e ancora alla sua repulsione per le armi: tutti elementi di uno show che ha fatto appassionare milioni di spettatori in tutto il mondo e che può considerasi certamente un successo sempreverde e adatto tanto al pubblico di cinquant’anni fa quanto a quello moderno e più smaliziato (tanto da poter trovare molte stagioni di Colombo sul catalogo Amazon Prime Video).
Ne parleremo, naturalmente, a tempo debito, avendo considerato moltissimi argomenti da trattare per costruire una vera e propria enciclopedia di Colombo, magari in piccolo e senza troppe pretese autoriali, utile a mantenere vivo il ricordo di un personaggio, di un attore e di uno show che meritano il giusto rispetto e che hanno contribuito a costruire la televisione per come la conosciamo oggi.
Per ora ci fermiamo qui, vi diamo appuntamento al prossimo piccolo approfondimento a proposito del tenente più amato di tutti i tempi e vi lasciamo alla recensione del primo episodio pilota di Colombo
Ah, un’ultima cosa… no, stavamo solo scherzando.
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