Regia: David Gordon Green
Cast: Seth Rogen, James Franco, Danny R. McBride, Amber Heard, Rosie Perez, Kevin Corrigan, Craig Robinson
Negli anni settanta, all’interno di una base militare segreta sotterranea, gli effetti della marijuana vengono testati sui soldati americani nell’ambito di uno dei progetti segreti che impegnavano l’esercito e i servizi.
Dal tono surreale e demenziale di questa prima scena si percepisce immediatamente che non si è di fronte ad un film di spionaggio o ad un thriller dai risvolti complottistici, quanto piuttosto ad una commedia irriverente che sicuramente non fa del politicamente corretto un dogma.
Si torna ai giorni nostri.
Dave (Seth Rogen) è un ufficiale giudiziario fidanzato e convinto fumatore d’erba che, dopo aver preso l’impegno di andare a conoscere i genitori della propria ragazza ancora liceale (Amber Heard), si concede una capatina da quello che è il suo nuovo spacciatore di fiducia, Saul (James Franco).
Presa l’erba, una nuova varietà potentissima chiamata “Pineapple express”, torna a lavoro e si ritrova ad essere suo malgrado il testimone di un omicidio in cui sono immischiati trafficanti (Gary Cole) e polizia (Rosie Perez).
Il suo goffo tentativo di fuga metterà in pericolo le vite della sua fidanzata, di Saul e del contatto di quest’ultimo con i trafficanti, in quella che si trasformerà in un’epopea stralunata e sgangherata come i protagonisti che la vivranno.
David Gordon Green, alla regia, si concede solo qualche incursione personale in uno script semplice che fa delle battute sulla marijuana e delle atmosfere dei polizieschi di qualche decennio fa i suoi punti cardine: i richiami ai pulp tarantiniani, le scene quasi oniriche dei protagonisti sotto l’effetto della Pineapple express, un divertente inseguimento d’auto e la scena d’azione finale sono tutto quello che gli è concesso tra le riflessioni deliranti e le situazioni tipiche di chi si è ritrovato come amico uno spacciatore.
Qualche disattenzione nella sceneggiatura non inficia su un prodotto godibile e scorrevole per le quasi due ore della sua durata ed in cui spiccano soprattutto le doti di Seth Rogen, co-sceneggiatore, di James Franco che si immedesima alla perfezione nel suo personaggio stralunato e a suo modo bisognoso d’affetto e di Danny R. McBride, scatenato, imprevedibile e praticamente immortale uomo di mezzo tra il malvagio trafficante e l’ingenuo Saul.
Anche il resto del cast se la cava egregiamente e sono sicuramente da citare le prove dei due sicari inviati dai cattivi, che avranno un ruolo fondamentale nel creare l’atmosfera retrò in cui è immerso il film.
Le gag e le citazioni sono rivolte soprattutto ad un pubblico di affezionati ma restano comprensibili e divertenti anche per tutti gli altri, così come la colonna sonora a tema.
Nota negativa per il titolo italiano, “Strafumati”, e più in generale per un doppiaggio che spesso non rende giustizia all’originale, perdendo parte dei significati o delle citazioni.
Alla fine del viaggio Pineapple express riuscirà a strappare sorrisi e risate inserite in un contesto tecnico di buon livello che lascia all’intraprendenza dei protagonisti il palco principale.
Menzione d’onore per la preghiera che è anche profezia di Dave ad inizio film, quando telefona ad una trasmissione radio per dire la sua.
Voto: 7/10