Regia: Craig R. Baxley
Cast: Dolph Lundgren, Brian Benben, Matthias Hues, Betsy Brantley, Jay Bilas
Un alieno dall’imponente stazza e dall’aspetto inquietante (Matthias Hues) fa la sua comparsa sulla terra e massacra con l’uso di un’arma futuristica gli scagnozzi di un boss della droga per sottrarre loro un carico di eroina.
Al caso sono interessati sia l’Fbi, sia un poliziotto poco ligio alle regole (Dolph Lundgren) a cui è stato ucciso, dagli stessi trafficanti, un collega infiltrato, sia un secondo alieno (Jay Bilas) deciso a fermare il suo acerrimo nemico.
Arma non Convenzionale, film di Craig R. Baxley, nonostante un budget di appena 8 milioni, convince sotto quasi tutti i punti di vista.
La trama utilizza espedienti già visti in “Terminator”, ovvio punto di riferimento del genere, e l’ambiguità di alcuni personaggi chiave per insinuare dubbi nello spettatore e tenere alta la tensione, mentre l’intera vicenda raccontata ha la forza di essere originale nei temi e nelle idee, distinguendosi positivamente nel sottobosco di una fantascienza copia-incolla che troppo spesso non trovi il coraggio di osare abbastanza.
Allo stesso modo, l’originalità delle armi e degli strumenti che utilizzano gli alieni riescono ad essere un punto di forza ed un tratto caratterizzante, capaci di rimanere nella memoria e di rendere immediatamente riconoscibile il film, che sfrutta un sempiterno timore nei confronti delle nuove tecnologie per impressionare in maniera positiva.
L’atmosfera cupa, che permea in particolare alcune scene del film, si adatta perfettamente all’aspetto cyberpunk degli alieni ed è un tratto peculiare dell’intera pellicola, al pari delle riuscitissime battute dei personaggi, a partire dall’iconica “Io vengo in pace” ripetuta come un mantra dal primo visitatore spaziale.
Anche gli intermezzi comici, tipici di molti film action dell’epoca, sono ben congegnati ed utili a spezzare il ritmo e a delineare la psicologia dei protagonisti di Arma non Convenzionale.
La regia si limita a fare il compitino presentando scene d’azione ben realizzate e sfruttando un uso oculato di effetti visivi che, pur senza eccellere o stupire, riescono ad essere ancora credibili ed efficaci nonostante il budget ridotto e gli anni che avanzano.
Siamo dunque di fronte ad un prodotto di serie b soltanto in termini di costo e produzione: la capacità di restare nell’immaginario dei cultori del genere e di non risultare banale sono infatti caratteristiche che non si possono comprare attraverso una distribuzione adeguata, un budget alto o una promozione efficace (basti pensare al fatto che il film sia conosciuto con due titoli diversi: “I come in peace” e “Dark Angel”).
“Arma non convenzionale” è un film assolutamente consigliato e da vedere perché dimostra, se mai ce ne fosse ancora bisogno, la forza trainante di una buona idea che sia in grado di coinvolgere ed intrattenere.
Voto: B+