Con le prime luci dell’alba, almeno per noi, spettatori dalla Zona Libera, si è conclusa la Notte degli Oscar, giunta alla sua 93° edizione.
Nonostante le particolari difficoltà di quest’anno, l’attesissima premiazione dell’Accademia hollywoodiana ha potuto tenere il mondo incollato allo schermo, seppur con due mesi di ritardo rispetto alla data prevista, con l’iconico red carpet ad accogliere abiti sfavillanti e i discorsi di ringraziamento per le statuette vinte pronunciati senza problemi di collegamento.
A trionfare, portandosi a casa i premi più ambiti (miglior film e miglior regia) è stata la cinese Chloé Zhao, con la sua idea di America on the road in Nomadland (del quale vi abbiamo parlato qui), che si unisce a Kathryn Bigelow (vincitrice nel 2010 con The Hurt Locker) nella lista delle donne registe premiate dall’Academy.
Ed è proprio la performance del personaggio chiave della pellicola diretta dalla Zhao, interpretato con eloquente forza espressiva da una formidabile Frances McDormand (salita a quota 3 Oscar in carriera), ad essere stata premiata con il titolo di miglior attrice protagonista.
Contro i pronostici che volevano, invece, l’assegnazione postuma del corrispettivo premio al maschile a Chadwick Boseman (Levee in Ma Rainey’s Black Bottom), il miglior attore protagonista di questa edizione degli Academy Awards è stato Anthony Hopkins per il suo ruolo in The father (film che si aggiudica il premio per la miglior sceneggiatura non originale).
I migliori attori non protagonisti sono la coreana Youn Yuh-jung, la sorprendente ed atipica nonna di Minari, e Daniel Kaluuya, che ha interpretato il vice presidente delle Pantere Nere in Judas and the Black Messiah.
La pellicola di Shaka King conquista, con Fight for you della giovanissima e talentuosa H.E.R., anche la statuetta destinata alla miglior canzone.
Come ci si aspettava qui sulla torre, il miglior sonoro (insiema al miglior montaggio) va a Sound of Metal mentre la miglior scenografia e la miglior fotografia sono quelle di Mank, diretto da David Fincher.
L’Oscar alla miglior sceneggiatura originale va al popcorn al veleno (Una donna promettente), scritto (e diretto) da Emerald Fennell.
Per i più esigenti tra i lettori di Torre21, riportiamo di seguito gli altri vincitori di questa notte:
- Miglior film straniero: Un altro giro del danese Thomas Vinterberg;
- Miglior film d’animazione: Soul di Pete Docter e Kemp Powers;
- Miglior documentario: Il mio amico in fondo al mare (My Octopus Teacher) di Pippa Ehrlich e James Reed;
- Migliori effetti speciali: Andrew Jackson, David Lee, Andrew Lockley, Scott Fisher per il fantascientifico Tenet di Christopher Nolan;
- Miglior trucco: Sergio Lopez-River, Mia Neal e Jamika Wilson per Ma Rainey’s Black Bottom;
- Migliori costumi: Ann Roth per Ma Rainey’s Black Bottom;
- Miglior colonna sonora: Trent Reznor, Atticus Ross, Jon Batiste per il film d’animazione Pixar Soul;
- Miglior cortometraggio: Two distant strangers di Travon Free e Martin Desmond Roe;
- Miglior corto documentario: Colette di Anthony Giacchino;
- Miglior corto d’animazione: Se succede qualcosa, vi voglio bene di Will McCormack e Michael Govier.
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