Regia: Stefano Sollima
Cast: Michael B. Jordan, Karen Greer, Guy Pearce
Dopo un ritardo di quasi vent’anni dalla prima sceneggiatura adattata dal romanzo omonimo di Tom Clancy, “Senza rimorso” viene finalmente distribuito da Amazon il 30 aprile 2021 e vede alla regia l’Italiano Stefano Sollima e Michael B. Jordan nel ruolo del protagonista John Kelly, membro di una squadra di Navy SEAL.
Ad Aleppo, in Siria, la squadra di John Kelly è chiamata a salvare un membro della CIA preso in ostaggio. La presenza di soldati russi tra i rapitori stupisce i Marines, sicuri che dietro il rapimento ci fosse un’organizzazione paramilitare terrorista.
Tornati a casa, i membri della squadra vengono uccisi uno ad uno ad eccezione di John Kelly, che riesce a salvarsi da un agguato in casa propria in cui viene uccisa sua moglie Pam (Lauren London), incinta della loro primogenita.
Venuto a conoscenza del fatto che dietro gli assalti ci siano dei membri operativi del FSB, John Kelly pianifica la sua vendetta, aiutato dalla tenente comandante Karen Greer (un’intensa Jodie Turner Smith), inconsapevole dell’intrigo internazionale che la vicenda nasconde.
Il film di Sollima, dalla trama vista fin troppe volte, è un thriller d’azione che, nonostante un ottimo Michael B. Jordan, il suo fisico statuario e la sua capacità di entrare nel ruolo, non riesce ad essere incisivo, risultando eccessivamente piatto e scontato in un mare di produzioni simili e più accattivanti.
La colpa è sicuramene di una sceneggiatura poco attenta, che sembra quasi soltanto abbozzata e che penalizza una regia ed un montaggio che, tra alti e bassi, riescono a regalare momenti d’azione adrenalinici ed interessanti: ottime in questo senso almeno due o tre sequenze, studiate e realizzate in maniera impeccabile e capaci di alzare l’asticella.
Molto particolare la fotografia, che presenta toni freddi che mutano a seconda dell’ambientazione e che regala un’atmosfera quasi da videogioco all’intera pellicola.
Anche dal punto di vista registico, il richiamo agli sparatutto in prima persona di ultima generazione è chiaro in alcune scene e risulta essere un punto di forza riuscito e caratterizzante, anche se poco originale e che sarebbe potuto essere sfruttato meglio ed in maniera più continuativa.
“Senza rimorso”, in definitiva, è un thriller senza troppe pretese di stupire grazie agli intrighi della propria trama e che pare servire più che altro ad introdurre il personaggio di John Kelly per un possibile franchise.
Nonostante alcuni buoni momenti di sano intrattenimento e la prova più che apprezzabile di Michael B. Jordan, l’opera di Sollima si perde nel non sapere essere incisiva, originale e intrigante e, a meno di essere degli accaniti fan del genere, può essere dimenticata in favore di altri lavori tratti dalla penna di Clancy (Caccia a Ottobre Rosso, su tutti).
E senza rimorso.
Voto: 5.5/10
Cominciare una recensione con un racconto così dettagliato sulla trama del film non mette a proprio agio il lettore, che comincia a sorvolare la lettura per paura di incappare in uno spoiler.
Nonostante un ottimo Jordan….. che però è piatto e non entra nel ruolo. Che considerazione hai del giudizio ottimo? Peraltro mi pare che Jordan per fare l’attore ( e non lo sa fare in nessun modo) non sia pagato ma debba pagare ( e lui che ha finanziato il film😉). La sceneggiatura quando è abbozzata non è coerente ne con la trama ne con i fatti narrati, ma qua, più che abbozzata mi sembra poco incisiva ( la sceneggiatura non Jordan). Non si è capito sugli “sparatutto” cosa a tuo avviso si sarebbe dovuto fare quando dici (…) per essere sfruttato meglio ed in maniera continuativa (…) prima sono un punto di forza un attimo dopo poco originali 🤨.
Hai dimenticato la sintesi. Un film che solo attraverso una regia dignitosa riesce a tenere alta la tensione.
Peraltro il film è realizzato tenendo conto di una grande coerenza narrativa storico-fattuale sulle dinamiche dei servizi segreti americani. Tranne per una sola incoerenza narrata dei fatti, e citata espressamente da Sollima in un’intervista ( ma tu lo saprai sicuramente di cosa si tratta).😉.
Grande action sicuramente, ma anche momenti di alto registro registico che non hai citato. Per chi ha visto il film non può essere sfuggita la scena dell’aggressione a casa del protagonista, quando Jordan a terra ferito e sanguinante “flirta” con la torcia elettrica che gira su se stessa.
Insomma alla fine cosa merita più attenzione il film o la recensione?. Ti ho recensito mi scuserai per l’ardire, ma qui siamo un po tutti liberi di esprimersi. Grazie per l attenzione
Grazie per il commento, prima di tutto.
Hai fatto benissimo a “recensire” il mio articolo perché deve essere sicuramente vero che siamo tutti quanti liberi di esprimerci.
Fatte queste dovute premesse proverò a risponderti punto per punto in modo da chiarire meglio il mio pensiero sul film.
Ogni recensione presente sul sito è assolutamente priva di spoiler (nonostante sia un accanito fan dell’idea che il viaggio sia più importante del finale e che un film fatto bene possa essere godibile, ad esempio, anche dopo aver letto il libro da cui sia tratto) e lo stesso vale per “Senza rimorso”: i dettagli della trama di cui parli sono il preludio del racconto, tanto da essere presenti nel trailer ufficiale e quindi poco “pericolosi” in questo senso.
Per quanto riguardi Jordan mi sembra un attore molto attento ad entrare fisicamente nel ruolo che gli sia richiesto e così come già in “Creed” mi pare molto credibile nelle scene d’azione e in altri momenti fatti più di racconto (purtroppo poco presenti), come nella scena ambientata fuori dall’ambasciata.
Il fatto che un attore sia anche produttore del film cui partecipi non mi pare una discriminante per valutarne la bravura, altrimenti sarebbero da stroncare le carriere di tantissimi attori più che acclamati.
Una sceneggiatura abbozzata non deve essere necessariamente incoerente ma, almeno in questo caso, mi è parsa soltanto accennata e poco attenta ai particolari in favore di una realizzazione frettolosa e costretta a rimanere nei tempi cinematografici: mi sembra si sia preferito dare risalto ad alcuni momenti d’azione o di tensione piuttosto che approfondire certe dinamiche di racconto.
Anche quello che vorrebbe essere un colpo di scena risulta essere assolutamente scontato e raccontato al limite del buco di sceneggiatura o del più insulso trucchetto narrativo.
Sicuramente come dici anche tu è poco incisiva.
Sulle scene che richiamano gli “sparatutto” penso semplicemente che l’espediente tecnico sarebbe potuto essere sfruttato di più nonostante sia ormai una consuetudine nei film di questo genere (per questo l’ho definito poco originale).
Per quanto riguardi la regia ho trovato piacevoli alcuni momenti, mentre assolutamente non di livello altre scelte e situazioni.
La coerenza storica di un film tratto da un libro di fantapolitica è certamente qualcosa di opinabile: sul racconto dei metodi usati dai servizi americani (e di tutto il mondo) sono d’accordo con te sul fatto che ci siano i richiami giusti, ma anche in questo caso purtroppo sono soltanto tratteggiate le dinamiche fatte di intrighi.
Quando parli di incoerenza non so se ti riferisci al fatto che ci sia una donna ufficiale o all’aver trasformato un personaggio bianco in afroamericano. Se ci fosse altro che non ho colto sarei lieto di scoprirlo.
Non ho citato scene in particolare per evitare di rovinare la visione personale dello spettatore, ma di sicuro, nonostante alcuni buoni momenti, non ritengo quello di Sollima un grande film d’azione.
La mia recensione vuole essere soltanto un punto di vista sul film e può essere meritevole di attenzione soltanto in questo senso, al contrario di qualsiasi tipo di produzione artistica. Non mi è molto chiaro dove volesse andare a parare la provocazione.
Grazie per aver letto il mio articolo e per avergli dedicato tanto tempo.
Le opinioni, e soprattutto quelle negative, servono per crescere.
Ciao e alla prossima.