Torniamo al nostro piccolo e non esaustivo glossario che riguarda l’horror e in particolar modo, quello cinematografico: dopo la prima parte di questo speciale, che ha presentato una parola per lettera fino alla I, ci occuperemo delle 9 seguenti lettere dell’alfabeto, per arrivare fino alla lettera R per citare e ricordare saghe, registi, autori e tecniche relative al genere.
Un nuovo tuffo all’interno dei meccanismi del terrore, dunque, che speriamo possa essere utile tanto ai neofiti che potranno scoprire dei nuovi oscuri luoghi da cui rimanere incantati, quanto ai grandi appassionati di film e serie tv horror che sapranno cogliere le citazioni e contestualizzare nel migliore dei modi i termini analizzati.
Il terzo e conclusivo volume di questo giocoso approfondimento è già in cantiere. Vi auguriamo buona lettura, ricordandovi sempre di tenere una luce accesa e di non guardare mai e per nessuna ragione, sotto il vostro letto.
L’Horror dalla J alla R
J – Jumpscare
Quella del Jumpscare è una tecnica dell’horror che consiste nel costruire una dinamica di tensione che esploda all’improvviso e in maniera inattesa in modo da sorprendere lo spettatore e farlo letteralmente saltare sulla poltrona. È la tipica situazione del mostro che appare all’improvviso, dello specchio che riflette una figura inattesa o della porta che si spalanca per introdurre l’infermabile assassino di turno. Il jumpscare si avvale di montaggi veloci e nervosi e vede la sua risorsa principale nell’uso della colonna sonora e di effetti audio capaci prima di portare lo spettatore in un vortice di tensione e poi di rilasciarla all’improvviso, sorprendendolo.
K – King
Non si può parlare di Horror senza menzionare quello che a pieno titolo è il Re del genere. Stephen King ha regalato, grazie alla sua immensa bibliografia, un immaginario orrorifico ampio, variegato e, in molti casi, assolutamente originale. Le trasposizioni cinematografiche e televisive delle sue opere hanno accompagnato le notti insonni di milioni di spettatori e hanno coinvolto attori, registi e sceneggiatori di primo livello, capaci di portare alla vita opere maestose e indimenticabili quali Shining, Misery Non Deve Morire, Stand By Me e Le Notti di Salem.
L – Lovecraft
Da uno scrittore all’altro e da un maestro assoluto del genere a un altro. Lovecraft rappresenta per gli amanti dell’horror una figura di riferimento assoluta. Lo scrittore di Providence ha lasciato in eredità ai suoi lettori un universo cupo e terribile, a metà strada tra il gotico e il fantascientifico, dando i natali a creature iconiche e leggendarie e ad artefatti letterari che sono diventati parte della cultura di massa. Per quanto sceneggiatori e registi siano stati ispirati in maniera fondamentale dallo scrittore, c’è da considerare che, nonostante l’innegabile difficoltà nel trasportare gli orrori cosmici di Lovecraft sullo schermo, si possano ricordare svariate opere degne di nota quali Il Seme della Follia, la saga de La Casa, Older Gods, Dagon e molte altre.
M – Mostri
Sì, qui cadiamo un po’ sul banale e sul generico, ma i mostri sono una parte fondamentale del genere horror e dei mondi fantastici in cui spesso sono ambientati. Dalle creature più classiche e conosciute come i vampiri o i licantropi, fino a nuovi esseri sempre più raccapriccianti, nati dalle menti felicemente disturbate di sceneggiatori e autori, i mostri rappresentano un pilastro del genere fin dai suoi esordi e hanno avuto spesso il merito di essere il mezzo attraverso cui esprimere potenti metafore sull’umanità e sulla società. Moltissimi autori, nel corso del tempo, hanno dimostrato un fascino per queste fantasie spesso oscure e in qualche modo perverse: la passione di del Toro per i mostri, ad esempio, è certamente proverbiale, e la stessa cosa si può intendere per altri mostri sacri quali Romero, Carpenter, Cronenberg e Burton.
N – Necronomicon
Quando abbiamo parlato dell’incredibile influenza di Lovecraft per quanto riguardi l’horror moderno ci riferivamo anche a una delle sue creazioni letterarie più importanti, disturbanti e affascinanti. Il Necronomicon, il Libro dei Morti, è un grimorio che appare nei racconti del Solitario di Providence e che ricompare sotto diverse forme in tantissime opere successive. Scritto dall’arabo pazzo Abdul Alhazred (da notare il fatto che in inglese il nome si legga come si leggere ?Colui che ha letto tutto’), il libro, rilegato in pelle umana, avrebbe la capacità di liberare demoni e aprire varchi tra diversi universi e, sebbene sia soltanto un artificio letterario creato da Lovecraft, molti altri scrittori lo hanno usato nelle proprie opere portando il libro a essere spesso creduto come parte del mondo reale.
O – Occulto
Che si parli di stregonerie, fantasmi, esorcismi o di strani rituali di qualsiasi tipo, quello dell’occulto è stato un tema spesso rappresentato nei film horror grazie all’incredibile magnetismo sul pubblico che certi argomenti riescono ad avere. Declinato sotto diverse forme, l’occulto rappresenta il fascino per quella parte più esistenziale e spirituale della vita e dell’universo che per molti detiene la stessa valenza, quando non superiore, rispetto a quella fisica e concreta. D’altronde le tematiche inerenti l’occulto e l’occultismo sono parte fondamentale della cultura millenaria legata alle religioni di tutto il mondo e hanno smosso coscienze e fantasie fino a quelle cinematografiche più torbide e oscure.
P – Psycho
Ispirato dalla figura terribile e assolutamente reale di Ed Gein, il Macellaio di Plainfield, Psycho è probabilmente l’opera più importante di Alfred Hitchcock e quella più universalmente conosciuta e riconosciuta. Il film, uscito nel 1960, è un thriller-horror che è stato capace di precorrere i tempi e di ispirare i filmmaker nei decenni a venire. La scena della doccia, in particolare, è una delle sequenze più famose, imitate e parodiate di tutti i tempi ed è tutt’ora uno degli esempi di tecnica cinematografica più brillanti di sempre. Il film è conservato ne National Film Registry ed è considerato, a ragione, uno dei più bei film della storia del cinema.
Q – Quadri
I quadri hanno sempre avuto un ruolo importante all’interno della narrazione della paura: a partire dai libri e fino ad arrivare alle produzioni videoludiche, i ritratti o i paesaggi che sono entrati a far parte delle storie dell’orrore hanno saputo conferire un tratto ancora più macabro e disturbante alle opere in cui vengono inseriti, diventandone in alcuni casi, dei veri e propri protagonisti. In altri casi sono stati dei dipinti reali a ispirare gli autori per i racconti che hanno poi trasformato in opere cinematografiche in grado di suggestionare milioni di spettatori: geni dell’horror quali Kubrick, Hitchcock e Dario Argento sono rimasti talmente affascinati da alcuni quadri da riportarli su schermo estraendone la parte più cupa e terrificante.
R – Raimi
Sam Raimi è uno dei filmmaker più eclettici e rivoluzionari dell’ultima parte del secolo scorso e del primo ventennio di questa nostra epoca. Passato dal dirigere film a bassissimo budget come La Casa a lavorare a blockbuster dalle produzioni faraoniche come Doctor Strange nel Multiverso della Follia, il regista del Michigan ha saputo esprimere la sua passione per l’horror riuscendo a mixare le atmosfere più tetre e paurose a momenti comici esilaranti, dimostrando una capacità che non ha pari nel passare da un registro stilistico a un altro. Nel corso della sua carriera si è infatti occupato, oltre che di horror, anche di western, film supereroistici e produzione di genere fantastico tanto per il cinema quanto per la televisione. Il suo modo di girare e alcune tecniche utilizzate di frequente dal filmmaker sono diventati dei veri e propri tratti distintivi: stiamo parlando delle sequenze in cui la camera si fionda sul soggetto a velocità folle come per attaccarlo, dei primi piani sugli occhi dei personaggi del peculiare effetto Vertigo al contrario, vera signature move del regista.