L’uscita di Alien: Romulus ha riportato in sala una delle saghe horror più apprezzate di sempre: il franchise nato con il primo capitolo, Alien, diretto da Ridley Scott, è stato considerato da subito un cult imperdibile anche grazie alla sua particolare natura di horror fantascientifico. Stando alle parole dello stesso filmmaker britannico, però, le prospettive per la prima comparsa dello Xenomorfo non sono state sempre le stesse.
Dopo aver mostrato il video dietro le quinte che mostra gli effetti pratici utilizzati per Alien: Romulus, torniamo ad occuparci del primo e indimenticabile Alien per condividere le parole di Ridley Scott, chiamato a fine anni ’70 del secolo scorso a dirigere la sceneggiatura di Dan O’Bannon.
Nel corso di una lunga ed interessante intervista con Rotten Tomatoes, il regista ha rivelato, tra il serio e il faceto e lasciandosi andare ad una risata finale, come le premesse iniziali del progetto non fossero così ambiziose:
“Alien era un film di serie B. Cinque registi hanno passato la mano prima di me. Poiché ero appassionato di Heavy Metal, l’ho letto e ho pensato: ‘Wow, voglio farlo’. In 22 ore ero su un aereo per Hollywood. Era un film di serie B ed è stato elevato a film di serie A+ per puro buon gusto”.
Una scelta, quella di Ridley Scott, dettata dunque più dalla sua passione per la fantascienza che si mischia all’horror, genere tipico della rivista di fumetti citata nell’intervista, che da un suo reale convincimento sulle potenzialità del film cui avrebbe dato vita e che avrebbe cambiato per sempre la storia del cinema, restando indelebilmente impressa nelle menti degli spettatori.
A proposito dell’ultimo capitolo del franchise, vi lasciamo alla curiosità che vuole Cailee Spaeny aver studiato i classici dell’horror per entrare nel suo ruolo in Alien: Romulus.