L’estate del 1982 ha visto l’uscita nelle sale di uno dei capolavori di John Carpenter: La Cosa. A dispetto del successo e del riconoscimento che avrebbe ottenuto negli anni, le prime recensioni della critica bocciarono senza riserve il secondo adattamento del romanzo di John W. Campbell portando il filmmaker a prendersi, ad anni di distanza, una decisa rivincita sui poco lungimiranti detrattori.

Dopo aver parlato delle prime impressioni di Ridley Scott su Alien, restiamo in tema classici horror per riportare le terribili recensioni, evidentemente poco lungimiranti, ricevute dal cult dell’Artigiano dell’Orrore ai tempi del suo debutto nei cinema.

La Cosa John Carpenter

I critici del tempo e la crociata contro La Cosa

Vincent Candy, parlando del film, lo descrisse in questo modo sul New York Times: “Sciocco e deprimente. Con gli attori usati semplicemente come oggetti di scena per essere fatti a pezzi, tagliati, sventrati e decapitati e, infine, per essere mangiati e poi rigurgitati. È troppo finto per essere disgustoso. Si qualifica come spazzatura istantanea”.

Dello stesso tenore il commento di Time Magazine: “Un esercizio di arte astratta”, mentre Roger Ebert si è lasciato andare al suo personale pensiero senza alcuna remora: “Un grande film da vomito. Gli uomini sono solo delle scenografie per un attacco da parte della Cosa”.

Su Starlog, Alan Spencer si era esposto: “La Cosa di John Carpenter puzza, e puzza parecchio. Non ha ritmo, continuità sciatta, zero umorismo, personaggi insipidi, oltre a essere totalmente privo di calore o umanità. È mia opinione che John Carpenter non sia mai stato destinato a dirigere un film horror di fantascienza. Ecco alcune cose che sarebbe più adatto a dirigere: incidenti stradali, incidenti ferroviari e fustigazioni pubbliche”.

A concludere l’impietoso quadro, la copertina di Cinefantastique e la sua copertina dedicata a La Cosa: “È questo il film più odiato di tutti i tempi?”.

La risposta di Carpenter e la lezione per il futuro

Col senno del poi, a decenni di distanza, e considerato lo status dell’opera di Carpenter, guardare a questi commenti non può che suscitare un sorriso in tutti i fan e un sano senso di rivalsa nell’autore che ha avuto modo di avere l’ultima parola sulla questione, prendendosi la sua rivalsa durante una puntata del The Late Night with Stephen Colbert:

“Vorrei solo passare cinque minuti con ciascun critico in una stanza, una stanza chiusa a chiave. Solo noi due. Cinque minuti è tutto quello che chiedo, poi sarò felice”.

L’influenza di La Cosa sulle produzioni cinematografiche e culturali degli anni successivi è soltanto uno degli indicatori del successo del film con Kurt Russell, considerato tra i migliori prodotti della straordinaria filmografia di Carpenter.

La lezione che possiamo apprendere da tutta questa storia riguarda ancora una volta la difficoltà di comprendere e giudicare prodotti culturali forti o in qualche modo disruptivi rispetto al periodo d’uscita. Ricordatelo, la prossima volta che leggerete una stroncatura netta che sottintenda un pericoloso retrogusto fatto di pregiudizi e difesa dello status quo.

Fonte: DenofGeek.comScreenrant.com

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