Cos’è che tiene legate due persone nel vincolo del matrimonio? Bastano l’amore e la passione, il rispetto reciproco e gli stessi ideali, oppure è la stabilità, quella economica ma anche quella emotiva, a fare da collante in una relazione che possa definirsi imperitura e durevole?

Dopo il debutto come regista con A Single Man con protagonista Colin Firth, l’ex direttore artistico di Gucci e padre della casa di moda di lusso che porta il suo nome, Tom Ford, torna sul grande schermo nel 2016 ad interrogarsi proprio sul matrimonio, con un thriller dalle tinte fosche e dal sapore noir: Animali Notturni.

Basato sul romanzo Tony & Susan di Austin Wright, la seconda creatura del texano – nelle vesti di regista, sceneggiatore e produttore del film -, vede imprimersi sulla pellicola la performance di Amy Adams nei panni della protagonista femminile, Susan, e quella di Jake Gyllenhaal, nel doppio ruolo di Tony ed Edward.

animali notturni

La tragica esperienza del vivere coniugale

Dopo diciannove anni di silenzio, in un momento in cui la sua esistenza sembra perdere di senso, in un vortice di insoddisfazione e monotonia che le sta portando via ogni sorta di spinta vitale, la ricca ed affermata gallerista Susan Morrow riceve la bozza di un romanzo dedicatole dall’ex marito, Edward Sheffield.

Approfittando di un fine settimana in cui l’attuale marito è fuori città, a suo dire per concludere un importante affare, Susan decide di dare un’opportunità a quelle pagine stampate ed immergersi in una storia, quella di Tony e della sua famiglia, che la terrà inchiodata, preda di un angosciante terrore per le vicende narrate e mossa da un senso di nostalgia per la vita che avrebbe potuto avere se la cultura delle apparenze che permea il suo quotidiano rendendola, al contempo, vittima e carnefice, non avesse preso il sopravvento.

Nelle notti insonni di un week-end, Susan si trova a consumare le righe del manoscritto, sentendosi colpita intimamente dalle vicende tragicamente assurde che investono con violenza un matrimonio che non è il suo, ma che, attraverso l’eleganza della penna di Edward, non fanno che ricordarle i tempi che furono, le scelte prese, le dimenticanze, i piccoli crudeli gesti quotidiani che spensero la donna che era, la vita che stava costruendo e l’amore che teneva legati i due, all’epoca, giovani sposi.

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Animali notturni: un thriller noir elegante e trascinante

Le tinte cupe della pellicola, in cui l’opulenza dell’ambientazione della vita di Susan e dei suoi amici a Los Angeles contrasta con l’arido paesaggio del Texas Occidentale, scenario del crescente susseguirsi di vicende tragiche quanto attese di Tony e della sua famiglia, trascinano lo spettatore in un vorticoso turbinio di emozioni, in cui l’apprensione percepita per le vicende, reali e fittizie, si fa sempre più fitta ed intricata.

Alternando scene della Susan del passato con avvenimenti della donna nel presente e passaggi del romanzo partorito dal suo ex marito, Tom Ford porta chi osserva lo schermo ad interrogarsi, immedesimandosi di volta in volta con uno dei due protagonisti, su cosa avrebbe fatto al posto loro, su cosa si sarebbe potuto evitare, su cosa ci si dovrebbe aspettare, in maniera coinvolgente e convincente.

Attraverso una colonna sonora molto azzeccata, che sa fare da cornice, senza prendere il sopravvento, alle vicende allestite da un regista sorprendente nel suo secondo approccio all’arte cinematografica, Amy Adams e Jake Gyllenhaal vestono i panni affidati loro in maniera impeccabile: la tristezza negli occhi di Susan viene colta appieno nelle sue inquadrature da chi la osserva, così come la passione che si fa calante nell’attitudine di Edward è ben esplicitata dalla mimica del suo interprete. 

Il finale della pellicola, apparentemente aperto, lascia al contempo interdetti e soddisfatti, nonostante tutto fosse già scritto: Animali notturni è un film che traccia una parabola sulla fragile condizione dell’individuo umano e dei rapporti coniugali, in cui l’apparenza e il giudizio altrui incidono fino a portare a ferirsi, consapevolmente o meno.

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Un piatto che va servito freddo: Tom Ford fa sfilare la vendetta

Un’opera cinematografica che mette in scena la vendetta, silenziosa ed affilata, di un uomo che, pur non avendo dimenticato, ha saputo superare il suo passato e che sa prendersi, con eleganza, una rivincita personale su una donna algida che, a costo di perdere se stessa, ha lasciato che il pragmatismo prendesse il sopravvento sui suoi ideali.

Nonostante qualche pedante sbavatura, con Animali Notturni, suo secondo film, Tom Ford ha saputo dimostrare, riscuotendo un discreto successo di critica, di saper dar vita, come regista, ad un universo multisfaccettato ma coerente, così come sa allestire, con maestria, le sue passerelle.

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Voto: 8/10

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