È finalmente disponibile su Sky e su Now il primo episodio della nuova serie tv ambientata nella The Batman Epic Crime Saga, The Penguin. Lo show HBO, che vede Colin Farrell assoluto protagonista nei panni di un Oswald Cobblepot deciso a prendere le redini della sua vita e della criminalità di Gotham dopo che gli eventi del film The Batman hanno lasciato la città in balia di un pericoloso vuoto di potere.
La serie, che come già riportato rappresenta solo il primo spin-off dedicato alla saga iniziata con il film di Matt Reeves, servirà da ponte per unire il primo lungometraggio al sequel in lavorazione, ampliando il ventaglio di personaggi e situazioni e costruendo un nuovo contesto alle prossime avventure del Cavaliere Oscuro.
Ideata e supervisionata da Lauren LeFranc, The Penguin promette una narrazione cruda e violenta e atmosfere assolutamente dark e in qualche modo lontane dai toni fumettistici delle produzioni seriali Marvel, rispettando, in questo senso, una tradizione che la DC ha sempre portato avanti e che vorrà continuare a fare con i racconti degli Elseworlds, di cui il franchise di The Batman fa parte.
L’epica saga criminale del mondo di Batman punta i riflettori sul Pinguino
Gotham è sull’orlo del baratro e rischia di cadere nel caos a seguito dell’allagamento causato dall’Enigmista e della morte di Carmine Falcone, boss della malavita la cui improvvisa uccisione rischia di scatenare una guerra per il potere del fiorente e perverso sottobosco criminale della città.
Oswald Cobb, tirapiedi di Falcone, si rende conto delle infinite possibilità che gli vengono fornite da una situazione tanto caotica e, già nei primi minuti della serie uccide, in un impeto di rabbia, Alberto Falcone, erede designato dell’impero del padre.
La prima puntata dello show porterà Oz e gli spettatori a scoprire le conseguenze di quel gesto e le azioni necessarie perché il personaggio interpretato da Farrell possa sopravvivere e trovare un nuovo posto nel gotha della malavita sotterranea della città su cui Batman è chiamato a vegliare.
The Penguin e la ricerca della felicità
Il primo episodio, intitolato Dopo la Chiusura e diretto da Craig Zobel inizia subito in maniera esplosiva presentando al pubblico una scena spietata, cruda e anticipatrice tanto del carattere dell’opera quanto di quello del protagonista.
Il Pinguino di Colin Farrell è infatti un criminale in cerca di riscatto e stanco di essere sottovalutato e deriso: un uomo che, come la città in cui vive, cammina sul filo e rischia costantemente di perdere il senno e di scoppiare in eccessi di violenza o di crollare in preda all’insicurezza e al timore di essere ancora una volta sopraffatto.
Il timore reverenziale nei confronti della madre e dei suoi capi, la malcelata sofferenza nella sua forzata sottomissione e il bisogno di sfogare la sua personalità guidando auto sfarzose e indossando abiti vistosi sono il chiaro presagio di qualcosa che gli bolle dentro, pronto ad eruttare all’improvviso e a travolgere qualsiasi cosa gli si pari davanti.
L’attore irlandese è bravissimo a riportare questa duplice identità di Oswald sullo schermo, così come è straordinario nell’entrare fisicamente nel ruolo, a partire dalla camminata claudicante, fino ad arrivare alle mimiche facciali e ai tanti gesti con cui il personaggio cerca di darsi sicurezza nei momenti più complicati.
Nella prima puntata di The Penguin vengono anche introdotti Victor Aguilar, il nuovo braccio destro di Oz e Sofia Falcone, sorella di Al e figlia di Carmine, appena uscita dall’Arkham Asylum e decisa a scoprire che fine abbia fatto il fratello, di cui non ha più notizie, finendo per sospettare il coinvolgimento di Cobblepot nella questione.
Sofia, interpretata da Cristin Milioti, è in qualche modo lo specchio di Oswald: pericolosa e violenta, ha passato una parte della sua vita a seguire gli ordini del padre e un’altra importante fetta dei suoi giorni rinchiusa nel manicomio di Gotham e privata di qualsiasi libertà e dignità. La sua astuzia, la sua vorace ambizione e la sua ferocia, appaiono evidenti già dai primi minuti sullo schermo ed evidenziano il suo ruolo in contrapposizione all’ascesa di Oz.
Perfetta, dal punto di vista tecnico, la regia dell’episodio che sa alternare momenti di forte tensione drammatica ad altri più spiccatamente action o di temporanea quiete, riflettendo la natura schizofrenica della trama, dei personaggi e della Gotham raccontata.
Proprio la città fittizia teatro delle vicende è un’altra grande protagonista di The Penguin: le sue atmosfere tetre, l’ecosistema fatto di un’umanità perversa e corrotta e le evidenti ingiustizie sociali che la pervadono sono il palcoscenico ideale e allo stesso tempo il tema stesso per un racconto che saprà certamente mettere in primo piano l’importanza del contesto nella creazione di mostri ed eroi.
Un primo episodio solido, convincente e ricco di spunti da cui partire
Il primo episodio di The Penguin è un ottimo preludio per uno show che potrebbe regalare tantissimo ai fan dell’universo DC, e in particolare di Batman, e agli appassionati di storie dal sapore pulp e noir verso cui si orienta la serie.
L’idea che sta alla base della The Batman Epic Crime Saga, si riferisce proprio a questo tipo di immaginario, discostandosi dal semplice cinecomic e presentando un thriller realistico e cupo in cui poter inserire dei personaggi sicuramente sopra le righe ma più concreti di quelli delle tavole a fumetti originali.
In attesa di poter vedere la seconda puntata, che sarà disponibile in Italia dal prossimo 30 settembre 2024, vi lasciamo alle parole del designer del trucco di Oswald Cobblepot a proposito della preparazione del personaggio di Colin Farrell in The Penguin.
Voto: 8.5
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