La musica rap e la cultura Hip Hop più in generale hanno sempre attinto tantissimo dall’immaginario cinematografico e dalle suggestioni relative a un certo tipo di storie che ne hanno forgiato l’aspetto e i riferimenti.
Allo stesso tempo, con il passare degli anni, con il radicamento della sottocultura di strada e con il suo riconoscimento come qualcosa capace di raccontare e modificare la società, anche il cinema ha saputo dare spazio a personaggi, luoghi e situazioni che abbiano caratterizzato la storia della Doppia H a livello mondiale.
Oggi vi presentiamo sette film della vecchia scuola che, in qualche modo precorrendo i tempi e rivolgendosi a una platea ancora ristretta di spettatori e cultori, hanno saputo raccontare l’Hip Hop nelle sue diverse anime divenendo essi stessi parte di un movimento che, non solo attraverso la musica, si è posto l’obiettivo di farsi espressione di una rabbia e di un disagio a cui per primo ha saputo dare voce.
7 film Hip Hop
Fà la Cosa Giusta – 1989 – Spike Lee
Il racconto delle tensioni razziali in una New York di fine anni ’80 del secolo scorso è un’opera straordinaria dal punto di vista estetico e narrativo e ancora tremendamente attuale nella nostra società contemporanea. I personaggi stravaganti, chiassosi e pieni di contraddizioni rappresentano l’espressione della nascita di una consapevolezza che trova nella musica, nello stile peculiare e nell’attitudine, una via d’uscita dall’anonimato e dall’indifferenza. Un film in cui i protagonisti sono il quartiere e le strade e in cui l’Hip Hop si mostra in tutta la sua crescente influenza.
Wild Style – 1983 – Charlie Ahearn
Wild Style è da molti considerato il primo prodotto cinematografico che abbia avuto l’ardire e la voglia di raccontare l’ascesa della cultura Hip Hop in quel di New York. A metà strada tra un film e un documentario, Wild Style introduce alle cosiddette quattro discipline e alla genesi di una precisa coscienza sociale prima ancora che questa fosse largamente riconosciuta per la sua importanza e per il suo impatto.
Chi Non Salta Bianco è – 1992 – Ron Shelton
La pallacanestro di strada vista attraverso la lente di un bianco che vorrebbe essere nero e di un nero fieramente orgoglioso delle sue origini e del suo modo di rappresentarle e portarle avanti. Una commedia brillante e divertente che chiama in causa il quinto elemento e che si prende gioco degli stereotipi strizzando l’occhio agli amanti della pallacanestro e di uno stile di vita in cui l’idea di un riconoscimento all’interno della comunità si lascia accompagnare da quella relativa a una sana arroganza a proposito del proprio modo di essere. Qui la nostra recensione di Chi Non Salta Bianco è.
Zora la Vampira – 2000 – Manetti Bros.
Sbarchiamo in Italia, agli inizi del nuovo secolo. L’Hip Hop sta vivendo la sua Golden Age per quanto riguardi il nostro paese e i due filmmaker romani, dopo Torino Boys, tornano a raccontare l’esplosione del rap e di tutto quello che gravita intorno ai centri sociali della capitale. Il racconto del viaggio di Dracula nella Città Eterna, del suo innamoramento nei confronti della writer Zora e del suo scontro con i rappresentati della scena Hip Hop sono accompagnati da metafore ben strutturate nell’ambito della commedia e da una colonna sonora da standing ovation.
Tupac Résurrection – 2003 – Lauren Lazin
La vita di Tupac raccontata in un documentario che sfrutta le stesse dichiarazioni dell’artista per farlo diventare narratore di tutte le sue contraddizioni e dell’incredibile influenza che abbia avuto sulla cultura dell’epoca e su quella attuale. Una riproposizione poetica e commovente di un autore fondamentale nell’ambito del rap e dell’Hip Hop, capace, seppur per un tempo troppo breve, di dare voce alla sua gente riuscendo a rimanere fin troppo coerente con il suo passato e le sue origini.
Boyz n the Hood – Strade Violente – 1991 – John Singleton
Boyz n the Hood prende il titolo dall’omonima canzone di Eazy-E del 1987 e racconta la travagliata storia di un gruppo di amici in quartiere in cui le gang e la violenza la fanno da padroni. L’opera, che è valsa le candidature agli Oscar a Singleton tanto per la regia quanto per la sceneggiatura, intende raccontare i conflitti interni alla comunità afroamericana e i circoli viziosi che li caratterizzano, descrivendo la spirale di violenza e degrado che ha intrappolato intere generazioni.
Due Sballati al College – 2001 – Jesse Dylan
Silas e Jamal si ritrovano compagni di università dopo aver ricevuto, grazie alle apparizioni di uno spirito che si presenta quando i due fumano i fiori di una pianta di marijuana concimata con le ceneri del suo corpo, una borsa di studio per Harvard. Le peripezie dei personaggi interpretati da Method Man e da Redman per essere accettati nella bianchissima istituzione scolastica si risolveranno in una serie di gag da commedia degli equivoci e in una rivelazione inaspettata, in un prodotto dalle atmosfere politicamente scorrette e dai tanti richiami alla cultura Hip Hop.
Se avete trovato interessanti queste proposte e doveste essere interessati a qualcosa di diverso, vi lasciamo a una nostra lista di 5 retrogame che vorremmo vedere adattati in serie tv.