Pulp Fiction è una delle opere cinematografiche più importanti, rappresentative e influenti dell’ultimo decennio del secolo scorso. I personaggi, la struttura narrativa e la regia tagliente hanno avuto il merito di mettere definitivamente al centro del proscenio il talento di Quentin Tarantino dopo il già fantastico esordio con Le Iene.

In una nuova intervista con GQ, Samuel L. Jackson, attore feticcio del filmmaker del Tennessee, ha rivelato cosa proponesse il primo script della sceneggiatura per il gran finale del particolare e riuscitissimo lungometraggio dell’allora giovanissimo regista.

Pulp Fiction
Samuel L. Jackson
Jules Winnfield
Quentin Tarantino

Dopo aver parlato dell’ossessione per i piedi femminili nella filmografia di Quentin Tarantino, torniamo dunque ad occuparci di quello che secondo molti continua a rimanere il suo capolavoro per riportare le parole dell’interprete di Jules Winnfield riguardo a come sarebbe dovuta essere la scena finale che lo ha visto protagonista:

In Pulp Fiction, nella sceneggiatura originale, nella tavola calda, quando Tim Roth arriva per la prima volta e chiede della valigetta, la apre, e quando la apre io sparo a Honey Bunny. Quindi gli sparo e lo uccido. Ci sarebbe dovuto essere un taglio e poi io che apro gli occhi, e tutta questa scena avrebbe rappresentato quello che avrei fatto prima di avere l’illuminazione del non uccidere nessuno. Quindi, lui sarebbe stato lì,  ancora in piedi.

La scena, sicuramente pulp e sanguinolenta, non avrebbe certo sfigurato nel contesto di Pulp Fiction, con il rischio, però, di rendere meno forte la conversione di Jules e il nuovo punto di vista intorno a cui si sviluppa il suo personaggio.

Lasciandovi al video dell’intervista originale, vi proponiamo le parole di Quentin Tarantino a proposito dell’unico suo personaggio che abbia davvero odiato.

Fonte: ScreenRant

Pulp Fiction
Samuel L. Jackson
Jules Winnfield
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