Sydney Sweeney continua a scalare le classifiche della Hollywood contemporanea  riuscendo a costruirsi un’immagine sempre più importante, mettendo d’accordo il pubblico e gli addetti ai lavori grazie a una serie di performance assolutamente convincenti e a una personalità che le ha già permesso di affrontare critiche e pregiudizi in modo sereno e risoluto.

In effetti, nonostante la giovane età, l’attrice nata a Spokane, può contare su tantissime apparizioni televisive e cinematografiche, avendo cominciato a recitare in età preadolescenziale e facendo la gavetta sotto la direzione di grandi nomi del cinema.

La sua seconda apparizione in sala, in particolare, l’ha vista lavorare al fianco di un grande maestro della Settima Arte, John Carpenter, in quello che è stato l’ultimo film per il cinema del regista di Il Seme della Follia.

Sydney Sweeney
The Ward
John Carpenter
Sydney Sweeney
The Ward
John Carpenter

Dopo aver condiviso un ricco approfondimento sulla figura di John Carpenter, dunque, torniamo ad occuparci, seppur soltanto di striscio, di uno dei maestri del cinema fantastico, per ricordare l’ottima prova di Sydney Sweeney in The Ward.

Nonostante il film non sia certo stato apprezzato dai giornalisti di settore e dai fan di Carpenter, ha avuto il grande merito di contribuire al lancio della Sweeney, all’epoca appena tredicenne, e di far notare la ragazzina all’interno dell’industria: in The Ward, Sydney Sweeney interpreta infatti un personaggio che, a dispetto del poco tempo sullo schermo, risulta fondamentale all’interno della trama dell’horror.

Praticamente priva di battute, la Sweeney riesce a lavorare benissimo con il linguaggio del corpo, riuscendo a trasmettere l’impotenza, la frustrazione e il dolore insiti nella condizione in cui viene rappresentata nel suo ruolo: una bambina incatenata in un sotterraneo e minacciata da una bruta figura maschile.

Una parte che la mette in qualche modo al centro della narrazione e del plot twist che contraddistingue il prodotto di Carpenter, assolutamente non esente da difetti, ma che vede il regista, come sempre, bravissimo nel costruire la giusta atmosfera.

Sydney Sweeney è già tornata più volte a lavorare in progetti horror, come in Nocturne o nel più recente Immaculate, per cui ha ricevuto più di un plauso da parte della critica. In attesa di poterla vedere ancora cimentarsi nel genere, vi lasciamo alla nostra recensione di Ultima Notte a Soho, in cui un’altra grande protagonista del grande e del piccolo schermo degli ultimi anni, Anya Taylor-Joy, si ritrova a dover affrontare una minaccia dai toni soprannaturali.

Fonte: Collider

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