Con il suo mix d’avventura e comicità, Dungeons & Dragons – L’Onore dei Ladri, presente sul catalogo di Netflix, ha provato a riportare sullo schermo le atmosfere e le situazioni tipiche del più famoso gioco di ruolo di sempre, riuscendo nel suo intento di parlare tanto agli appassionati quanto ai neofiti.

Diretto da Jonathan Goldstein e John Francis Daley da una storia di Chris McKay e Michael Gilio, il film condensa in due ore e 14 minuti una narrazione ricca di avvenimenti, di personaggi e di sottotrame facendo sentire lo spettatore davvero parte di un universo gigantesco e misterioso.

Senza mai prendersi troppo sul serio, Dungeons & Dragons – L’Onore dei Ladri dimostra la nuova vena di una Hollywood decisa a non limitarsi più a trarre ispirazione dalla letteratura e sempre più coinvolta nell’adattamento e nella trasposizione di un immaginario pop che per troppo tempo è rimasto relegato, spesso ingiustamente, al mondo nerd fatto di videogiochi, carte da gioco e giochi di ruolo incredibilmente suggestivi.

Dungeons & Dragons - L'Onore dei Ladri
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Un bardo, una barbara, uno stregone e una druida entrano in una locanda…

Il bardo Edgin Darvis fa parte della gilda degli Arpisti e combatte, senza sosta e senza chiedere nulla in cambio, il tentativo di tornare al potere da parte dei Maghi Rossi che minacciano la libertà e la vita tanto della gente comune quanto dei reggenti dei vari regni.

Dopo che la moglie viene assassinata da uno dei Maghi catturati da Edgin, il nostro decide di rinnegare il proprio giuramento per vivere una vita dissennata e truffaldina al fianco della barbara Holga Kilgore e di uno sgangherato manipolo d’avventurieri.

Il tentativo di rubare un tesoro degli Arpisti per recuperare una tavoletta magica che gli permetta di resuscitare la madre di sua figlia finirà con il fallimento e l’imprigionamento di Edgin e Holga nella prigione di Revel’s End.

Riusciti a fuggire, i due faranno di tutto per riunirsi con la vecchia banda e in particolare per ritrovare Kira, la figlia di Edgin e l’artefatto magico che potrà finalmente riportare in vita la compianta moglie e genitrice, scoprendo però che le cose non stanno affatto come avevano immaginato e che una grande cospirazione è stata ordita alle loro spalle da alcuni di quelli che avevano considerato come amici.

Dungeons & Dragons - L'Onore dei Ladri
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Dungeons & Dragons ripropone l’atmosfera di una serata passata a tirare d20 sperando in un critico

Il pregio principale di Dungeons & Dragons – L’Onore dei Ladri sta nella sua capacità di rivolgersi in modo efficace ai fan storici del gioco di Wizards of the Coast attraverso un numero praticamente infinito di citazioni ed easter egg senza far sentire eccessivamente disorientati tutti coloro privi del background necessario a capire e ad apprezzare tutti questi riferimenti.

I tanti nomi di personaggi e luoghi e i continui rimandi ad avvenimenti che faranno saltare sulla sedia gli appassionati, hanno la caratteristica di fare soltanto da sfondo, evidenziando una lore evidentemente molto ampia ed estesa ma allo stesso tempo secondaria e che non necessiti in alcun modo di piegoni per comprendere la trama del film.

Allo stesso modo, le creature e le razze che ci vengono mostrate, tranne in alcuni casi in cui la descrizione è propedeutica a una gag, vengono presentate come qualcosa di ovvio e scontato, conosciute ai protagonisti e, di conseguenza, allo spettatore.

La caratterizzazione dei personaggi di Dungeons & Dragons – L’Onore dei Ladri segue lo stesso schema, mostrando piuttosto che raccontare, le peculiarità dei vari personaggi a seconda della classe cui appartengano e riuscendo nel difficilissimo intento di far sentire tutti a proprio agio nell’universo raccontato.

La storia presenta un’avventura divertente e scanzonata nonostante le atmosfere a volte tetre e riesce a essere un riflesso accurato di una campagna di D&D in compagnia dei propri amici di sempre, a metà strada tra la narrazione epica e il racconto di una serata di baldoria tra compagni goffi e stralunati.

Proprio per queste caratteristiche, forse, è quasi un peccato che Dungeons & Dragons – L’Onore dei Ladri sia stato trasposto in un lungometraggio invece che in una serie tv, con i tempi del mezzo che hanno costretto a lasciare solo accennati alcuni interessanti momenti di una trama che risulta fin troppo densa di avvenimenti che, a volte, rischiano di sembrare forzati o risolti troppo velocemente.

Dal punto di vista della regia il film è bilanciato e raccontato in maniera chiara e senza troppi fronzoli con alcune sbavature nelle sequenze di combattimento che non inficiano sul risultato finale e che sono figlie anche del complicato e non sempre perfetto lavoro fatto con gli effetti visivi, a volte non del tutto riusciti nonostante la buona qualità generale.

Il cast fa la sua parte, con Chris Pine e Michelle Rodriguez che sembrano davvero due vecchi amici sempre pronti a borbottare l’un l’atro e a sostenersi nel momento del bisogno e con uno Hugh Grant bravissimo nell’incarnare il ruolo di ingannatore cui è stato chiamato nel film.

Le ambientazioni, bellissime e fantasiose, fanno da cornice a tutto il resto permettendo al pubblico di essere immersi nel mondo fantasy di Dungeons & Dragons – L’Onore dei Ladri anche grazie a una fotografia azzeccata e a un’interessante varietà di luoghi e posti, tutti interessanti da scoprire e da approfondire.

L’unica pecca dell’opera sta forse nella scelta di un villain principale che risulta un po’ debole e privo di carisma nonostante l’ampia possibilità di lasciarsi ispirare dalle tante figure presenti nei vari universi (compreso quello di Forgotten Realms, qui rappresentato), tra cui ricordiamo, ad esempio, il Vecna di cui abbiamo approfondito il profilo in un articolo dedicato.

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Un film che fa bene al marchio e che sa farsi apprezzare anche dai neofiti

Dungeons & Dragons – L’Onore dei Ladri è una divertente commedia fantasy capace di ricordare ai giocatori incalliti le sessioni di gioco intorno a un tavolo e di far comprenderne l’atmosfera a tutti quelli che non abbiano ancora avuto il piacere di avventurarsi tra dungeon e terre incantate in compagnia di un dungeon master severo e di amici da prendere di mira e con cui scherzare per ore.

Un film che non sarà ricordato come un capolavoro che ma che sa intrattenere senza cadere nel meccanismo del fantasy fatto di centinaia di nomi e date da ricordare e che si concentra sulle piccole vicende di un gruppo di avventurieri piuttosto che raccontare una minaccia universale e meno caratterizzante.

Un prodotto interessante che porta con onore il marchio D&D e che può aiutare ad avvicinare all’iconico gioco di ruolo che ha appassionato e continua ad appassionare milioni di eterni ragazzi sparsi per il mondo.

Voto: 7.5/10

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