Il quinto episodio di The Penguin, Ritorno a Casa, ci riporta di prepotenza al presente e riprende a occuparsi della figura del protagonista, Oswald Cobblepot, per raccontare una serie di svolte fondamentali nella narrazione dello show HBO distribuito in Italia su Sky e Now.
Gli equilibri di potere dell’ambiente criminale di Gotham sono sempre più in bilico dopo la vendetta perpetrata da Sofia Falcone alla fine di Cent’Anni, e se le opportunità che si aprono davanti agli attori principali dei tanti intrighi sembrano infinite, allo stesso tempo nessuno può sentirsi al sicuro e i tradimenti, nel caotico contesto che si è andato a formare, sono all’ordine del giorno.
Ritorno a Casa è una puntata fondamentale nel racconto delle vicende che porteranno alla nascita del Pinguino e che esprime un forte sapore metaforico, in cui gli oggetti diventano protagonisti e simboli tangibili di uno status o di un cambio di status.
Una guerra in divenire
La puntata si apre con Oz che dà fuoco alla sua Maserati viola pronto a progettare la prossima mossa del suo strampalato quanto tenace piano per ottenere un posto di potere nella criminalità dell’oscura città sede dell’Arkham Asylum.
Oswald sa di avere contro i Marone e si mette in moto per sistemare la questione in sospeso, coinvolgendo i suoi sodali e un Vic ormai sempre più parte attiva nelle azioni del suo capo nonostante le rimostranze iniziali e la sua natura di ragazzo ingenuo.
Dall’altra parte, Sofia Falcone sembra aver deciso di prendere definitivamente in mano la questione e si prepara a compiere scelte difficili e pericolose per chiudere i conti con il proprio passato e con il suo ex autista che, tradendola, ha dato il via agli eventi che l’avevano costretta nel manicomio criminale di Gotham.
Di auto sgargianti, pellicce, anelli e gettoni
Il quinto episodio di The Penguin, diretto ancora una volta da Helen Shaver e sceneggiato da Breannah Gibson e Shaye Ogbonna, si prepara a presentare la parte conclusiva del primo spin off dedicato all’Epica Saga Criminale di Batman cominciata con il lungometraggio di Matt Reeves.
Se la forza di Oz di lasciarsi tutto indietro senza troppi problemi è esplicitata ancora una volta dalla scena iniziale, in Ritorno a Casa viene scandagliata ancora una volta quella che pare essere la sua unica debolezza e che si concretizza nell’affetto e nel senso di protezione che provi per sua madre.
Se Sofia Falcone si è infatti ormai rassegnata a essere sola contro tutti, in una presa di coscienza che ha il sapore di rivalsa, Il Pinguino appare sempre più in difficoltà nel gestire legami e relazioni che si ritrova a vivere, almeno nel proprio intimo, in maniera molto meno cinica di quanto vorrebbe dare a pensare.
La sua rabbia deriva da un senso di inadeguatezza che pare portarsi appresso da anni e che lo costringe a ricercare approvazione e riconoscimento a discapito di qualunque certezza e a prescindere da ogni conseguenza a lungo termine.
Per quanto riguardi le azzeccatissime scelte stilistiche, in Ritorno a Casa, come già anticipato, il carattere dei personaggi, il ruolo che gli stessi occupano nella vicenda e il nuovo senso del corso degli eventi, vengono rappresentati da oggetti capaci di raccontare il presente, il passato e il futuro di Oswald, di Sofia, del reggente dei Maroni e, di conseguenza, della Gotham devastata dalle azioni dell’Enigmista.
La Maserati viola data alle fiamme dal personaggio interpretato da Colin Farrell è solo il primo esempio di come i MacGuffin presentati sullo schermo siano propedeutici a raccontare la storia di ogni protagonista e a evidenziarne le implicazioni future, fungendo quasi da elementi magici e arrivando a incarnare lo spirito stesso dei personaggi, in pieno stile fumettistico.
La sfarzosa automobile, un pelliccia, degli anelli e un vecchio gettone diventano così punti centrali di una narrazione fortissima che trova il suo apice nel finale di puntata, accompagnato musicalmente in modo magistrale, che riporta idealmente tutti i fan degli albi DC a casa e che spiana la strada agli eventi finali della narrazione.
Il ritmo lento e l’attenzione posta ai dettagli dalla regia servono a inquadrare in modo ancora più profondo il cambiamento che è in atto dentro ogni personaggio così come in un contesto più grande di ognuno di loro e che, probabilmente, risulta al di fuori di ogni controllo.
The Penguin continua a stupire e si prepara al gran finale
Con Ritorno a Casa, The Penguin si dimostra ancora una volta una serie costruita bene e che sa essere avvincente anche nei momenti meno frenetici: le improvvise esplosioni di violenza trovano la propria forza proprio in questa lenta ebollizione che finisce per non dare scampo e che conduce verso punti di non ritorno dal prezzo già segnato.
Mentre tutti i protagonisti si preparano a costruire un nuovo futuro, la slavina scaturita dagli eventi di Dopo la Chiusura si fa sempre più minacciosa, gigantesca e scrosciante, preparandosi a travolgere chiunque non abbia avuto la lucidità di prevederla e tutti quelli che non avranno la forza di sostenerla.
In attesa del sesto episodio, in uscita il 28 ottobre 2024, vi lasciamo alle parole di Dylan Clark, produttore di The Penguin, a proposito di un altro spin off dedicato all’universo di The Batman.
Voto: 8.5
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