Il sesto episodio di The Penguin, Summit d’Oro, prepara il pubblico a quello che sarà l’epilogo della bellissima e intensa serie HBO mettendo in scena una serie d’avvenimenti propedeutici a portare il racconto sui giusti binari e sottolineando l’importanza di alcuni personaggi secondari dello show distribuito da Sky e Now.

In una puntata interlocutoria e, forse, di livello leggermente inferiore rispetto all’elevato standard a cui ci ha abituato, Summit d’Oro riprende dal finale di Ritorno a Casa per mettere i protagonisti dello spin off di The Batman di fronte alle prime conseguenze delle proprie scelte, mentre tutti i nodi cominciano inesorabilmente a sciogliersi, costruendo le basi per nuovi stravolgimenti.

Il piano criminale di Oz si avvicina sempre di più al suo compimento, nonostante l’ombra degli effetti dei tanti piccoli errori di valutazione fatti dal personaggio interpretato da Colin Farrell si faccia sempre più incombente e pronta a ribaltare ancora una volta la situazione.

The Penguin
Summit d'Oro
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Nuove e vecchie alleanze

Oswald ha iniziato la sua personale produzione sotterranea di Bliss e ha cominciato a inondare il mercato della droga con il suo nuovo prodotto, ottenendo la fiducia e i servizi degli abitanti di Crown Point e portando le tante piccole bande che si dividono Gotham ad accettare il nuovo stato delle cose e a cavalcare l’onda.

Nel frattempo Sofia continua a ricercare la sua vendetta sull’uomo che l’ha tradita e sembra sempre più pronta a utilizzare qualsiasi mezzo abbia a disposizione per portare a compimento il suo obiettivo e non lasciare impunito il responsabile principale della nuova guerra di potere che ha investito la città.

Il passato, le debolezze e le scelte di Oz cominceranno a rivelare il prezzo che l’ex sodale della famiglia Falcone sarà probabilmente costretto a pagare nel corso degli ultimi episodi di The Penguin in cambio di tutto quello che sta cercando di ottenere, e porteranno a galla ogni ripercussione delle tante mosse scellerate del Pinguino.

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The Penguin è un dramma personale in salsa criminale

Summit d’Oro, diretto da Kevin Bray e sceneggiato da Nick Towne, è un episodio capace di mettere in risalto l’importanza di due personaggi sempre più al centro della narrazione nonostante il loro ruolo subalterno a quello dei protagonisti principali: Victor Aguilar, braccio destro di Oswald, e soprattutto Francis Cobb, anziana madre del Pinguino e unico vero affetto del gangster.

Mentre Sofia sembra sempre più in grado di prendere le redini della propria vita, libera, come si è ritrovata, da qualsiasi legame e da qualsiasi costrizione e pronta finalmente a dare sfogo a tutta la propria voracità,  i pochissimi rapporti che valgano qualcosa per Oswald cominciano a dimostrarsi o troppo deboli e malcurati o eccessivamente importanti, vincolanti e, in questo senso, pericolosi.

Se infatti la grande forza del personaggio che dà il nome alla serie è stata delineata dalla sua capacità di lasciarsi qualsiasi cosa indietro e di utilizzare tutto e quasi tutti per salvarsi dalle situazioni più scomode e per raggiungere i propri obiettivi, appare ormai evidente come il suo lato scoperto si concretizzi nel senso di protezione che prova per sua madre e nella fiducia che ripone in Vic e in Eve.

Victor, dal canto suo, continua la propria trasformazione, costretto dagli eventi a farsi mano a mano più freddo e spietato, per quanto ancora provato da quello che si trova obbligato a fare in maniera sempre più frequente e inesorabile.

Il sesto episodio di The Penguin è, in effetti, caratterizzato da un ritmo lento e da pochi colpi di teatro portati sullo schermo ancora una volta in modo magistrale e sempre con lo scopo di portare avanti il racconto nei suoi punti di svolta decisivi.

Molto interessanti, da questo punto di vista, le tre scene che sottolineano le diverse facce del Pinguino: la prima, in apertura, ci mostra un Oswald capace di parlare ai suoi sottoposti convincendoli di essere l’unica speranza loro rimasta in una situazione disperata e da cui sembrerebbe impossibile uscire con le mani pulite; la seconda in cui viene dipinto tutto l’amore che prova per Francis mentre cerca di prendersi cura di lei, indebolita e cambiata com’è dalla malattia; e la terza, in cui viene enfatizzata tutta la capacità persuasiva di Oz e la sua bravura nello sfruttare, di nuovo, gli assi che ha nascosti nella manica.

Il finale di Summit d’Oro lascia aperta la strada a diversi scenari che, in ogni caso, costringeranno Oswald a prendere delle decisioni difficili, mettendolo di fronte alle conseguenze della sua freddezza e della sua emotività, due facce della stessa medaglia e grandi forze trainanti della storia.

Summit d’Oro segna l’ennesima svolta narrativa della serie

Summit d’Oro è l’ennesima puntata più che convincente di The Penguin, che, fino a questo momento non ne ha sbagliata una e che continua a dimostrarsi un capitolo fondamentale e assolutamente riuscito dell’Epica Saga Criminale di Batman cominciata con il film di Matt Reeves.

Mentre Gotham cerca un nuovo assetto, il sottobosco criminale della città si riorganizza e si prepara alla battaglia campale che vedrà le diverse fazioni confrontarsi per il mercato della droga e per mettere in atto vendette di ogni natura che, per troppo tempo, sono state covate apertamente o di nascosto.

In attesa del settimo e penultimo episodio, vi lasciamo alla curiosità riguardante un easter egg inserito in The Penguin e dedicato a Tupac.

Voto: 7.5/10

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