Furiosa: A Mad Max Saga ha riportato nelle sale l’universo post-apocalittico e dieselpunk costruito da George Miller lasciando da parte, per la prima volta nel corso della serie di lungometraggi, la figura del grande protagonista dei primi quattro film.

Già dal primo capitolo, datato 1979, è stato evidente come il mondo creato dal filmmaker australiano fosse complesso e fondamentale nello sviluppo dei personaggi e delle storie che sarebbero state presentate nei decenni successivi, e che sarebbero state d’enorme ispirazione per il sottogenere della fantascienza.

In un’intervista riguardante il prequel di Mad Max: Fury Road, Miller ha risposto a una domanda inerente la costruzione del contesto politico del franchise, elemento imprescindibile della trama del film e descritto nel dettaglio durante la narrazione di Furiosa: A Mad Max Saga.

Dopo aver condiviso i bozzetti di preparazione di Mad Max: Fury Road, torniamo dunque ad occuparci della saga nata dalla mente del regista di Brisbane per riportare le sue dichiarazioni rilasciate qualche mese fa al The New Yorker.

Rispondendo a una precisa curiosità a proposito dei giochi di potere in Furiosa: A Mad Max Saga, Miller ha spiegato:

Anche se i film di Mad Max sono ambientati nel futuro, in realtà riportano a un’epoca neo-medievale. Tutti i comportamenti tendono a essere molto elementari e, in un certo senso, universali. Il MacGuffin risiede nell’essere degli umani. La cosa per cui le persone lottano è essere umani. E il film assume una sorta di autenticità, perché sentiamo che è così che è stato nel corso del tempo. C’è una gerarchia di dominio con i potenti che dispongono di tutte le risorse, cercando di impedire alle persone in basso di farsi strada. Lo vediamo ripetersi in continuazione.

Ricordo di aver visitato la cittadella di Salisburgo ed è incredibile quanto sia simile alle cittadelle che si vedono in tutta l’India. L’architettura del potere è sempre la stessa. La grande fortezza di solito è di solito posta in alto. Il percorso si restringe fino ad arrivare al pinnacolo, dove è quasi impossibile per chiunque passare. In un forte in India, il percorso era così stretto che solo una persona alla volta poteva passare. L’altezza e la larghezza erano tali che non si poteva brandire una spada o tirare un arco.

Lo stesso accade nelle città in cui viviamo. Abbiamo comunità recintate, e più si vive in alto in un grande edificio, più si è potenti. Queste costanti sono sempre presenti e noi continuiamo a trovare nuovi modi per esprimerle

Furiosa: A Mad Max Saga
George Miller
Mad Max

Una riflessione, quella di George Miller, che al di là delle dinamiche appartenenti al franchise di Mad Max, mette in risalto come la costruzione e la conservazione di uno status derivino da una necessità tutta umana che, in ambito storico, fantascientifico o fantasy tendono a risolversi sempre nelle stesse dinamiche architettoniche e sociali.

A proposito di Mad Max, vi lasciamo a una nostra lista di 11 antieroi del cinema e della televisione incredibilmente affascinanti e carismatici.

Fonte: The New Yorker

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George Miller
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