Christine – La Macchina Infernale, film horror diretto da John Carpenter  nel 1983 e basato sul celebre romanzo di Stephen King uscito nello stesso anno, è riuscita a stupire gli spettatori dell’epoca anche grazie a una serie d’effetti visivi assolutamente riusciti per l’epoca in cui sono stati messi in pratica.

Il più iconico, in questo senso, è sicuramente rappresentato dalla messa in scena della capacità soprannaturale della Plymouth protagonista del racconto di autoripararsi e tornare come nuova nonostante i danni subiti.

Con l’avvento di una CGI convincente ancora lontano, la produzione del film ha dovuto sfruttare mezzi pratici nati dall’inventiva degli effettisti per poter dare vita a un momento di cinema, che, visto a decenni di distanza, riesce ancora a risultare convincente e credibile.

Dopo aver presentato un approfondimento sulla figura di John Carpenter, maestro dell’horror cinematografico come King ha saputo esserlo in ambito letterario, andiamo a scoprire come è stata realizzata la scena in cui Christine, di fronte a un Arnie disperato, si aggiusta quasi tornando alla vita.

Christine
John Carpenter
Stephen King
Christine - La Macchina Infernale

Innanzitutto bisogna ricordare che, per la realizzazione del lungometraggio, la Plymouth ha offerto alla produzione diverse auto di vari modelli (Fury, Belvedere e Savoy) da poter utilizzare nel corso delle riprese di Christine.

In aggiunta a queste vere automobili, una copia in plastica (opportunamente progettata per sembrare in metallo) della Fury della storia è stata poi realizzata da Roy Arbogast, veterano del cinema che aveva già collaborato con Carpenter in progetti quali Essi Vivono e La Cosa.

La vera magia risiede però nelle pompe idrauliche collegate a dei cavi che a loro volta sono stati attaccati ai pannelli della carrozzeria per ricreare l’effetto sperato: il lavoro delle pompe ha permesso di piegare e deformare i pannelli, facendoli apparire esattamente come se avessero subito dei danni e delle ammaccature.

La ripresa dell’accartocciamento dell’automobile è stata quindi invertita in fase di montaggio, creando l’illusione che Christine stesse riacquistando la sua forma originale: un trucco ingegnoso e relativamente semplice ed economico da realizzare e che ci ricorda, a quarant’anni di distanza, come la creatività sia un’arma ormai troppo sottovalutata, in un cinema che spesso si ritrova ad abusare di effetti visivi costosi e non sempre all’altezza delle aspettative.

Christine
John Carpenter
Stephen King
Christine - La Macchina Infernale

A proposito dello scrittore del Maine e dei prodotti cinematografici e televisivi basati sulle sue opere, vi lasciamo alla lista completa di serie e miniserie tratte dalle opere di Stephen King.

Fonte: Screen Rant

Christine
Stephen King
John Carpenter
Christine - La Macchina Infernale