E.T., capolavoro di Steven Spielberg del 1982, è una di quelle opere capaci di andare oltre lo status di cult e di segnare indelebilmente la storia della Settima Arte e della fantascienza declinata in un certo modo, tipica della filmografia del regista nato a Cincinnati.
Il film, acclamato dalla critica e apprezzatissimo dal pubblico di tutte le età, fu un enorme e clamoroso successo commerciale, visti gli oltre 600 milioni di dollari incassati a livello globale a fronte di un budget di poco più di 10 milioni.
In questo senso, non deve stupire il fatto che la produzione abbia pensato concretamente a un sequel che proseguisse la storia dell’extraterrestre e dei ragazzi protagonisti della vicenda e, soprattutto, che fosse in grado di riportare in sala gli spettatori.
Nonostante del progetto si sia discusso e benché lo stesso sia stato portato avanti, almeno fino a un certo punto, il secondo capitolo non ha mai visto la luce, affossato in maniera definitiva dai dubbi del filmmaker e della sceneggiatrice del primo lavoro chiamata a scrivere con Spielberg anche il suo seguito.
Dopo aver raccontato del film dell’Ombra dello Scorpione che George Romero e Stephen King hanno provato a portare sul grande schermo, torniamo a occuparci di un prodotto mai realizzato per raccontare la curiosa storia di E.T 2.
Come detto, la casa di produzione fu fortemente affascinata dall’idea di proporre un sequel alla storia dell’incontro tra la famiglia Taylor e l’alieno sperduto sulla Terra, commissionando il lavoro ai due autori responsabili di E.T. e della sua straordinaria riuscita.
L’idea di Melissa Mathison (la sceneggiatrice di E.T.) e di Steven Spielberg per il nuovo film, però, si fondava su un’atmosfera e un’idea di base completamente differente rispetto a quelle di E.T.: tutto nasce dal fatto che molte delle idee per l’opera originale provenissero da un altro sequel di un film di Spielberg che non è mai stato girato, quel Night Skies che sarebbe dovuto essere il prosieguo in chiave dark di Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo.
Date queste premesse ,la Mathison e Spielberg avevano provato a mettere su carta una bozza di circa dieci pagine che riassumesse quella che sarebbe dovuta essere la nuova sceneggiatura del seguito del film candidato a nove premi Oscar e vincitore di quattro Statuette.
Il risultato fu però qualcosa di estremamente lontano dalle aspettative e dal prodotto originale, tanto da portare uno Spielberg che, a dire il vero, si è dimostrato a più riprese restio a lavorare su sequel di suoi film di grande successo, a rinunciare.
In Nocturnal Fears (questo il titolo del sequel di E.T.), infatti, l’incontro con esseri provenienti da altri pianeti sarebbe stato di tutt’altro tipo: i ragazzini della famiglia Taylor, sarebbero venuti a contatto con altri visitatori, questa volta ostili, intenzionati a trovare Zrek (il nome del protagonista del primo film, che sarebbe stato rivelato in questo seguito) in quanto suoi nemici.
La vicenda avrebbe quindi assunto toni da film horror, con i ragazzini che avrebbero dovuto subire interrogatori e torture da parte dei componenti della razza aliena malvagia, intenzionati a scoprire informazioni per trovare la loro preda.
In tutto questo, Zrek sarebbe comparso soltanto nel finale della storia, accorrendo in aiuto di Elliott e degli altri suoi amici e riuscendo in qualche modo a portarli in salvo all’ultimo momento, regalando, quantomeno, un lieto fine a questa terrificante storia fantascientifica.
Sebbene l’atmosfera di Nocturnal Fears potesse essere coerente con l’idea che fu alla base che ispirò anche E.T., secondo molti, la scelta della Mathison e di Spielberg di portare sul tavolo della produzione un’opera così dissonante da quella originale sarebbe da leggere come un modo per far desistere la Universal senza opporre un rifiuto formale.
In effetti, ad anni di distanza lo stesso regista spiegherà:
Probabilmente non vedremo mai un nuovo capitolo di E.T., vista anche la dipartita di Melissa Mathison, morta a causa di un tumore nel 2015 e unica autrice, a detta di Henry Thomas (l’attore che ha interpretato Elliott), che avrebbe potuto riprendere in mano la questione.
A proposito di grandi sequel, vi lasciamo alla nostra curiosità a proposito del messaggio in codice nascosto nel teaser di 28 Anni Dopo, terzo capitolo della saga cominciata da Danny Boyle e Alex Garland con 28 Giorni Dopo.
Fonte: ScreenRant – Ranker