Jake Lloyd, l’interprete del giovanissimo Anakin Skywalker in La Minaccia Fantasma, primo film della seconda trilogia di Star Wars, si è aperto, a proposito della propria salute mentale, nel corso di una nuova intervista con il giornalista (ed esperto fan di Guerre Stellari) Clayton Sandell.

All’’attore, da tantissimo tempo lontano dalle scene, è stata infatti diagnosticata una forma di schizofrenia che ha influito negativamente tanto sulla sua carriera nell’industria cinematografica quanto sulla sua vita privata.

Dopo aver ricordato come il fenomeno che sarebbe potuto diventare Star Wars fu intuito già subito dopo l’uscita di Una Nuova Speranza, torniamo a occuparci, anche se indirettamente, dell’universo creato da George Lucas, per riportare le parole dell’ex piccola star che sembrerebbe aver ritrovato, almeno in parte, un po’ di serenità.

Anakin
Star Wars
Jake Lloyd

Nell’articolo scritto a corredo della chiacchierata, Sandell ha ricordato come uno dei fattori che ha rallentato la possibilità di vedere dei miglioramenti nella condizione di Lloyd ha a che fare con un’altra patologia che gli era  stata riscontrata e che parrebbe aver finalmente superato, l’anosognosia: i pazienti affetti da tale disturbo sono portati a negare anche i segni più importanti ed evidenti dei propri deficit mentali arrivando a spiegare i sintomi in maniere anche del tutto assurde e fantasiose e a rifiutare qualsiasi tipo di aiuto medico in tal senso.

La nuova consapevolezza che l’attore sembra aver trovato ha contribuito a un nuova stabilità, come testimoniato dalla risposta alla domanda su come si sentisse:

Abbastanza bene, considerando che questi 20 anni di tempo sono giunti al termine (la madre lo ha corretto ricordandogli come in realtà non siano passati 20 anni da quando la malattia gli sia stata diagnosticata ufficialmente). Ora posso accettare di continuare il trattamento, la terapia e i farmaci. Tutti mi hanno sostenuto molto

Anakin
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Secondo Jake, ormai trentacinquenne il fatto di aver toccato il fondo è stato necessario perché alla fine prendesse parte in modo onesto e concreto al trattamento riuscendo a convivere e ad accettare completamente la propria diagnosi e l’idea di prendere quelle medicine che lo aiutano, tra le altre cose, a rimanere concentrato e a prepararsi a tornare a vedere uno degli ultimi prodotti della saga che lo ha reso celebre:

Sto aspettando il 4 maggio per farlo con mia madre

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A proposito di Guerre Stellari, vi lasciamo al nostro approfondimento sulla nascita del mito di Star Wars.

Fonte: Clayton Sandell Substack

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