Gremlins di Joe Dante ha visto collaborare alcuni dei nomi più rappresentativi di un certo tipo di industria cinematografica degli anni ’80 del ventesimo secolo, potendo vantare la sceneggiatura di Chris Columbus, la regia dello stesso Dante e la produzione della giovane Amblin Production di Steven Spielberg, coinvolto direttamente nel progetto.
Il film con il tenero Gizmo protagonista, prima ancora di essere considerato un cult dell’epoca, fu un successo commerciale e, allo stesso tempo, fonte di accese polemiche a causa dei toni eccessivamente violenti e raccapriccianti considerando il fatto che fosse stato presentato come un film per tutta la famiglia.
In una recente intervista, discutendo di come la MPAA abbia deciso di introdurre il dating PG-13 anche a causa della sua opera, Joe Dante ha condiviso alcune immagini tagliate dal montaggio finale di Gremlins, dandoci un’idea di come il concept originale per il prodotto fosse molto più dark e cruento.
Dopo aver condiviso il cupo finale alternativo di L’Armata delle Tenebre, torniamo a occuparci di quello che sarebbe potuto essere ma non è stato, per riportare le parole del regista del New Jersey a corredo del materiale riesumato per il documentario presentato sul social network.
Il 1984 fu un anno particolare per un’industria cinematografica che vide proliferare lungometraggi che, sebbene fossero destinati a un pubblico giovane, presentavano caratteristiche da film horror, meno adatte a un’audience tanto impressionabile.
In particolare, i casi di Indiana Jones e il Tempio Maledetto e di Gremlins, portarono all’istituzione della classificazione PG-13, a indicare come un’opera fosse sconsigliata ai bambini più piccoli a causa dei contenuti presentati sullo schermo.
Peculiare fu il fatto che in entrambe le pellicole ci fosse lo zampino di quello Steven Spielberg che, soltanto pochi anni prima, aveva estasiato pubblico e critica con i suoi Incontri Ravvicinati del Terzo tipo e E.T. (qui vi raccontiamo del sequel a tinte horror di E.T. che non fu mai prodotto), capaci di esplorare l’incontro con esseri extraterrestri in termini assolutamente diversi da quelli di un’invasione o di uno scontro per la sopravvivenza.
Il processo inverso fu intrapreso durante la realizzazione di quelle commedie o favole a tono horror che popolarono le sale nell’anno in questione, da Ghostbusters, passando per La Storia Infinita fino a Gremlins.
In effetti, come dichiarato da Joe Dante nell’intervista per il canale YouTube Sights Oscene, il film che ha introdotto i Mogwai sarebbe stato concepito come un horror a tutti gli effetti, con gli eccessivi costi di produzione che avevano fatto virare per qualcosa di più commerciale, rendendolo una specie di ibrido:
Il regista ha poi rivelato come la cancellazione di alcune scene fosse fondamentale per ottenere l’approvazione tanto dell’agenzia di controllo quanto della stessa Warner Bros., preoccupate per il tono generale di Gremlins:
Nonostante i cambiamenti imposti, l’atmosfera generale del prodotto risultò in una polemica da parte di moltissimi genitori, preoccupati da tempo per l’assenza di una classificazione intermedia che tutelasse il pubblico più sensibile. Così, dopo neanche un mese dall’uscita di Gremlins e a due da quella del secondo capitolo della saga di Indiana Jones, l’MPAA introdusse il PG-13, a indicare la necessità da parte degli adulti di accompagnare i giovani fan nella visione di un film così classificato.
In sostanza, le scelte combinate di rendere Gizmo una parte centrale della narrazione e di edulcorare il film scritto da Chris Columbus, furono fondamentali per il successo di Gremlins e per la nascita di un nuovo filone di horror che necessitasse una classificazione diversa da quelle presenti fino a quel momento.
A proposito di idee in grado di cambiare il destino di un film, vi lasciamo alla storia di come Sylvester Stallone modificò la sceneggiatura di Rambo per ottenere un finale diverso per il protagonista di quella che sarebbe divenuta una saga di enorme successo.
Fonte: Bloody Disgusting – Sight Obscene YouTube