Mad Max: Fury Road, il significato del gesto delle mani giunte che i Figli della Guerra ripetono nel film

Con Mad Max: Fury Road George Miller ha riportato in vita la saga post-apocalittica cui aveva dato vita nel 1979 portando sullo schermo uno dei film più iconici e rappresentativi del secondo decennio del ventunesimo secolo.

Uno dei concetti principali che sta dietro il franchise risiede nella costruzione di un mondo palpabile e originale, in cui i richiami del passato si uniscono alle suggestioni di una modernità fatta di nuovi miti nati dalle ceneri di una civiltà polverizzata e in ricostruzione.

In un’intervista promozionale per Furiosa: A Mad Max Story, il regista e sceneggiatore ha spiegato questo concetto usando come esempio l’idea che sta alla base del gesto delle mani unite che ogni Figlio di Guerra che compone l’esercito di Immortan Joe compie prima di sacrificarsi in battaglia.

Dopo aver condiviso i bellissimi bozzetti di preparazione di Mad Max: Fury Road, torniamo dunque a parlare dell’opera del filmmaker australiano per analizzare, attraverso le parole di Miller, quest’altro aspetto della nascita di una narrazione complessa come quella presentata nel film del 2015.

Mad Max: Fury Road
Immortan Joe
Figli di Guerra
George Miller

Ambientare un racconto in un tempo o in un luogo diversi da quelli che siano esistiti o che ancora esistano necessita un consistente lavoro relativo all’ideazione di tutto un background culturale che porti lo spettatore a comprendere e giustificare le scelte dei personaggi e che sappia attribuire rotondità e fascino alla storia.

Durante una puntata del podcast Truth & Movies, George Miller ha sottolineato come questo processo sia stato fondamentale nella realizzazione degli ultimi due film di Mad Max, spiegando come Immortan Joe riesca a mantenere il controllo sui suoi sottoposti e come le leggende e le religioni del passato siano state sostituite nel nuovo mondo dominato dalle Terre Desolate:

È una figura tirannica. Una variante di un tema che abbiamo visto in tutta la storia. Vediamo ancora oggi, figure come questa. Uomini di spettacolo carismatici. Immortan Joe usa fondamentalmente la gravità, come tanti altri nella storia. In cima a una cittadella, molto più difficile da attaccare, può rilasciare la merce di scambio più preziosa delle Terre Desolate, l’acqua, dall’alto verso il basso. Può impedire alle persone di accedervi. In questo modo controlla le Terre Desolate. E per farlo può prendere i Figli di Guerra e creare intorno a sé un culto per cui questi moriranno volentieri al suo servizio, nella speranza di raggiungere un qualche Valhalla da guerriero

Mad Max: Fury Road
Immortan Joe
Figli di Guerra
George Miller

Proseguendo a discutere dei diversi culti che popolano l’immaginario di Mad Max, e nello specifico, del segno con le mani giunte da parte dei Figli di Guerra, il regista ha continuato:

Abbiamo visto questo gesto in molte culture: in questa cultura è il segno del V8, del motore V8. In questa rappresentazione, il segno del V8 non è feticizzato, quanto piuttosto quasi visto come qualcosa di religioso

Uno studio sulla psicologia degli abitanti dell’arido mondo di Mad Max che detona la passione messa in campo da Miller nello sviluppo della sua creatura più conosciuta e apprezzata e che rappresenta uno dei punti forti della saga che ha visto protagonisti Mel Gibson, Tom Hardy, Charlize Theron e Anya Taylor-Joy.

Mad Max: Fury Road
Immortan Joe
Figli di Guerra
George Miller

A proposito di Terre Desolate e mondi post-apocalittici, vi lasciamo alla nostra anteprima della trasposizione televisiva de La Torre Nera di Stephen King da parte di Mike Flanagan.

Fonte: Truth & Movies Podcast