Chuck Palahniuk è riuscito, nel corso degli anni, a rendere la sua penna in un’arma capace di scardinare dettami stilistici e tematici, diventando un punto di riferimento per una generazione di lettori cresciuta lasciandosi sconvolgere dal suo pensiero nichilista, cinico e anticonformista.
L’autore nato a Pasco, di fatto, non si è mai tirato indietro dal trattare argomenti controversi, complicati e persino scabrosi, riuscendo a trasforma questa sua peculiarità in un tratto distintivo riconoscibilissimo e apprezzato dai suoi fan.
In una vecchia intervista, Palahniuk ha parlato del suo processo creativo, spiegando da cosa inizi quando comincia a dare vita a un soggetto per poter riuscire a mettere su carta il suo modo di narrare tanto pittoresco ed emotivamente forte.
Dopo aver condiviso di quella volta in cui George R. R. Martin chiese a Stephen King il segreto della sua prolificità, andiamo dunque a scoprire come il papà di Fight Club costruisca le sue storie tanto grottesche eppure in qualche modo tanto vicine al nostro mondo dall’apparenza patinata.
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Cavie
Budella
Fight Club"
Da Invisible Monsters a Fight Club, passando per Rabbia, Survivor, Soffocare e tutti gli altri, Chuck Palahniuk ha sempre dimostrato uno stile personalissimo e un modo di vedere le cose affascinante e terribilmente concreto, quasi puntando a mettere a nudo ogni nefandezza e ogni lerciume tenuti nascosti a una prima visione della società.
Riflettendo su queste caratteristiche dei suoi lavori, Lisa Morton lo ha interrogato, per il numero di febbraio 2015 della rivista Nightmate, riguardo la genesi dei suoi scritti, chiedendosi se partisse dalla creazione di un personaggio o da una suggestione tematica:
Dipende. I miei racconti brevi tendono a basarsi sul giornalismo: qualcuno mi racconta una piccola storia e poi qualcun altro mi racconta una storia quasi identica ma della sua vita… è così che è nato Budella (racconto presente in Cavie).
Qualcuno mi ha raccontato la divertente storia della carota, e poi in risposta qualcuno mi ha raccontato l’orribile storia della candela, e poi qualcuno mi ha raccontato la ripugnante storia della piscina. I racconti tendono a essere una raccolta giornalistica di aneddoti che vengono messi insieme per creare qualcosa di più grande.
Con i romanzi, invece, di solito parto da qualcosa della mia vita che non riesco a risolvere, quindi trasformo l’argomento in una metafora e per mesi, o a volte per anni, esaurisco tutte le mie reazioni emotive a questo problema rendendolo enorme sulla pagina. L’idea è di spingermi oltre: esaurire la mia reazione emotive esagerando sempre di più. E questo tende a risolvere il problema stesso”.
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Cavie
Budella
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Un concetto, quello espresso da Chuck Palahniuk, che l’autore sembra riuscire a padroneggiare nel migliore dei modi, dimostrando anche una fine conoscenza rispetto alla fascinazione per il bizzarro e il morboso che da sempre anima l’intelletto umano.
A proposito di grandi scrittori dei nostri tempi, vi lasciamo alla classifica dei 10 scrittori più ricchi del mondo.
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Cavie
Budella
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Fonte: Nightmare Magazine