A pochi giorni dal debutto di Elevation nelle sale italiane, il regista dell’opera di fantascienza post-apocalittica, George Nolfi, ha rilasciato una lunga intervista in cui ha parlato, tra i vari argomenti, della costruzione del mondo narrato e della genesi dei mostri presentati.
A discapito di un budget relativamente ridotto e che si è assestato sui 18 milioni di dollari, infatti, la produzione ha dovuto portare sullo schermo un lavoro che puntasse moltissimo sull’ambientazione e sulle suggestioni create dall’universo presentato e dalle creature che lo popolano.
Dopo aver condiviso il trailer di In the Lost Lands, torniamo dunque a occuparci di scenari desolati per riportare le parole di George Nolfi a proposito di Elevation e delle idee di base da cui si è partiti per realizzare il prodotto.
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George Nolfi
Mostri
Ambientazione"
Elevation racconta la missione di un padre alla ricerca di medicinali salvavita per il proprio giovane figlio in un mondo in cui l’umanità è stata decimata da terribili creature e in cui le montagne al di sopra dei 2500 metri sono diventate l’unico luogo sicuro in cui sopravvivere.
Aiutato da due compagne d’avventura, l’uomo sarà chiamato a scendere al di sotto della Linea limite, sfidando le bestie che hanno sterminato il 95% della popolazione e rischiando tutto per portare a termine una missione che appare impossibile.
Parlando ai microfoni di SciFiNow, Nolfi ha spiegato come sia stato affascinato dalla possibilità di creare da zero un mondo che riuscisse a essere verosimile anche nella sua difficile messa in scena cinematografica:
Questo è il mio primo film d’azione fantascientifico ed ero decisamente interessato a rendere la prima parte della pellicola un vero e proprio approfondimento su come potrebbe essere vivere in un mondo in cui il 95% della popolazione umana fosse stata uccisa. La vera sfida è stata quella di creare, una situazione ambientata tre anni dopo la devastazione e che sembrasse reale.
Se non si dispone di un budget gigantesco, e il nostro non era certo un budget gigantesco, diventa una versa sfida. Siamo stati aiutati enormemente dalla location, che è una piccola città esistente in Colorado. Il fatto che si trovasse a pochi chilometri in linea d’aria dalle Grandi Pianure ha permesso di realizzare quelle ampie inquadrature in cui si può capire dove fosse la città e in cui si può vedere dove si trovano i mostri. Tutto ciò è stato davvero utile. Il fatto che la città sia costituita da strade sterrate, che non ci siano pali della luce e che ci fossero vecchi capanni di minatori è stato di grande aiuto.
Poi si tratta di immaginare con gli sceneggiatori come queste persone possano sopravvivere. Si trovano in un mondo in cui il 95% degli esseri umani è scomparso e non ci sono centrali elettriche. Non c’è nulla che venga emesso nell’aria. Anche gli animali e la flora prosperano. Mi sono lasciato ispirare dalle foto di Černobyl’ e dal fatto che, a distanza di 30 anni, il luogo appaia come una vasta area selvaggia
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George Nolfi
Mostri
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Quindi il filmmaker ha parlato della realizzazione dei mostri che minacciano i protagonisti e che giocano un ruolo essenziale tanto dal punto di vista della narrazione che per quanto riguardi l’aspetto strettamente visivo:
Beh, la nozione di base da cui si parte per fare in modo che un mostro sia spaventoso risiede nell’idea che debba risvegliare le nostre paure inconsce o che risiedono nel nostro DNA. Abbiamo paura di cadere, abbiamo paura del fuoco, abbiamo paura dei predatori e abbiamo paura degli insetti. Sarebbe quindi difficile creare un mostro spaventoso che assomigli a Bambi o a Lassie.
Così ho passato ore e ore su Internet a trovare immagini che ritenevo particolarmente terrificanti. Di predatori pronti a colpire, o di insetti, e le ho fornite agli addetti agli effetti visivi, che hanno iniziato a generare idee.
La cosa più impegnativa è rappresentata dal fatto che, una volta creato qualcosa di spaventoso in un’immagine, come si può fare a farlo muove in modo da sembrare spaventoso? Perché quando si vede un grosso felino muoversi ha una sua logica e il cervello è in grado di riconoscere il pericolo. Quindi come si fa a creare questa logica in qualcosa di completamente artificiale? Questo è uno dei veri aspetti artistici di ciò che fanno gli addetti ai lavori
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George Nolfi
Mostri
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In attesa di poter vedere Elevation, in uscita nei cinema nostrani il 12 febbraio 2025, e sempre a proposito di fantascienza post-apocalittica, vi lasciamo alla nostra anteprima della serie tv che MikeFlanagan sta adattando dalla saga de La Torre Nera.
Fonte: SciFiNow