Delicious, thriller presentato al Festival Internazionale del Cinema di Berlino e distribuito da Netflix sulla sua piattaforma di streaming, è un film che, come abbiamo condiviso nella nostra recensione, riesce a dimostrare una certa personalità nonostante i difetti di una produzione certamente non perfetta.
Al centro della narrazione si pone il tema del conflitto sociale tra classi, coniugato in modo particolare dal lungometraggio scritto e diretto da Nele Mueller-Stöfen fino trasformare l’opera in un horror dai toni macabri, cupi e perversi.
Avvisando degli spoiler presenti nell’articolo, andiamo dunque a presentare la nostra spiegazione di Delicious, cercando di sviscerare gli aspetti fondanti di una storia ricca di suggestioni e di riferimenti interessanti.

“Quando il popolo non avrà più da mangiare, mangerà i ricchi”
Attribuita a Jean-Jacques Rousseau
Spiegazione del finale di Delicious: da Rousseau al cannibal movie di Netflix
Delicious sviluppa la sua trama sul tentativo di Teodora di sfruttare il finto incidente inscenato all’inizio della vicenda per entrare nella casa della famiglia composta da Esther, John, Phillip e Alba, cercando di ottenere qualcosa di non meglio specificato.
I suoi tentativi di mettere i membri della famiglia uno contro l’altro e di guadagnare la fiducia di ognuno di loro potrebbero sembrare in effetti fini a loro stessi, facendo intuire come le intenzioni della ragazza non siano certo delle migliori ma lasciando in sospeso il fine ultimo del gruppo a cui appartiene.
L’apparenza farebbe immaginare l’idea di un piano per rapinare i villeggianti o per ottenere una vendetta, come nel più classico degli home invasion, nonostante diversi piccoli indizi suggeriscano qualcosa di molto più tetro.
In fondo, i continui riferimenti al cibo, il fatto che Teodora assaggi della carne cruda mentre si trova nella cucina della famiglia, i tranci trovati da Esther nel frigorifero del ragazzo che la seduce, fanno intuire abbastanza chiaramente quello che poi sarà il plot twist dell’opera.
Quando infatti Esther si rende conto del fatto che ci sia qualcosa di poco chiaro nel comportamento dei giovani che ha cominciato a frequentare, Teodora le impedisce di lasciare la festa a cui è stata portata rivelandole la vera natura di quanto orchestrato fin dall’inizio.
In una degenerata concretizzazione dell’allegoria attribuita a Jean-Jacques Rousseau, la banda di ragazzi fa in modo di entrare nelle vite dei pochi, sprovveduti e indifferenti ricchi per poi cibarsi della loro carne in un rituale di rivalsa sociale che non appartiene solamente al piano materiale relativo a possedimenti o denaro.
Il concetto che avrebbe espresso il filosofo del diciottesimo secolo e rappresentato senza ipocrisie e in tutta la sua violenza in Delicious è, in fondo, lo stesso che sta alla base di un pensiero che si ripropone ciclicamente in società in cui il divario sociale viene percepito come insostenibile.
Negli ultimi anni, tanto il movimento Occupy Wall Street quanto il curioso fenomeno di WallStreetBets che, come raccontato in Dumb Money, ha sconvolto il mercato azionario nel periodo della pandemia, fondavano la propria base proprio sull’idea che, attraverso l’unione di intenti, anche le fasce di popolazione più povere avrebbero potuto conquistare il proprio spazio nei confronti dell’1% più fortunato e avido.
Tornando alla conclusione del film, nelle scene finali del lungometraggio della Mueller-Stöfer si capisce che Phillip, tornato a casa dopo essersene brevemente allontanato e ignaro dell’uccisione di John, si ritrovi a mangiare la carne del suo stesso padre, rendendosene conto a causa della fede nuziale del genitore che si ritrova in bocca.
La sorellina Alba, invece, viene portata via, apparentemente senza alcun tipo di costrizione, e si ritrova sulla strada, in moto, insieme ai cannibali che hanno portato scompiglio e morte all’interno della sua famiglia.
Il fatto che la ragazzina e il fratello maggiore vengano risparmiati (almeno apparentemente) e la scelta della prima di unirsi agli aggressori potrebbero risultare in un ulteriore layer di significato che sottintenderebbe anche un riferimento al conflitto intergenerazionale molto sentito dai gruppi anticapitalisti delle nuove generazioni che combattono per cambiare lo status quo.

La metafora del parassita e gli insetti sul tavolo della cucina
In una delle primissime interazioni con la famiglia tedesca, Teodora fa notare come non si dovrebbero lasciare i piatti sporchi sul tavolo, in quanto, una tale noncuranza potrebbe attirare verso il cibo animali di ogni tipo.
Allo stesso modo, mentre Phillip mangia la carne di John si possono notare delle formiche camminare sul tavolo su cui è appoggiato il piatto, facendo presagire quello che verrà esplicitato subito dopo.
L’immagine potrebbe riferirsi all’idea della sfrontatezza con cui la ricchezza venga ostentata e gettata in faccia ai ceti meno abbienti, in un misto di tracotanza e inconsapevolezza rispetto alla condizione di queste ultime e alla possibile reazione che tale atteggiamento potrebbe fomentare.
Interessante è anche la figura del parassita e del timore di un’infestazione che potrebbe diventare incontrollabile: a una prima analisi, le parole che Teodora rivolge a John sembrano quelle che potrebbero uscire dalla bocca di un facoltoso classista preoccupato e infastidito da quelli che consideri soltanto dei parassiti, inutili e persino dannosi per la comunità.
Cercando di capovolgere la prospettiva, però, probabilmente anche agli occhi di Teodora i ricchi sono soltanto qualcosa da sterminare per evitare di diventare succubi della loro presenza e, in questo senso, la giovane si dimostra molto più pronta dell’uomo ad affrontare la questione in modo cinico e deciso e senza alcun tipo di ripensamento.

Carlona non ha capito