The Residence: spiegazione del finale e dell’intreccio della serie tv su Netflix

The Residence è la nuova frizzante commedia gialla prodotta dalla casa di produzione Shondaland, creata da Paul William Davies, ispirata dal libro di Kate Andersen Brower e distribuita in streaming da Netflix.

Nei suoi otto episodi, lo show presenta le complicate indagini della detective Cordelia Cupp a seguito dell’intricato omicidio del capo del personale della Casa Bianca, A. B. Wynter, interpretato da Giancarlo Esposito.

Dopo aver presentato la nostra recensione di Adolescence, torniamo a occuparci di una serie tv disponibile sulla piattaforma di streaming dalla N rossa per condividere, avvisando della presenza di spoiler, la nostra spiegazione del finale di The Residence.

The Residence
The Residence: spiegazione del finale
Te residence spiegazione
Cupp
A. B.

Chi ha ucciso A. B. Wynter e perché?

A.B. Wynter è stato ucciso da Lilly Schumacher, la responsabile dell’organizzazione degli eventi pubblici della Casa Bianca e figlia di un ricco uomo d’affari e sostenitore della campagna elettorale del presidente Perry Morgan.

Il motivo dell’omicidio non è legato soltanto ai frequenti dissapori tra Wynter e la Schumacher e  ai piani, differenti in maniera sostanziale, su come gestire l’estetica della residenza e tutte le più importanti questioni pubbliche.

A. B. Aveva infatti scoperto diverse controversie legate a Lilly, che si lasciava manovrare impropriamente da personaggi che sarebbero dovuti rimanere fuori le dinamiche della Casa Bianca e che aveva in più occasioni sottratto dei fondi, annotando ogni malefatta in una lista criptata sul proprio diario.

L’occasione per il delitto le è stata fornita dall’aver involontariamente strappato una pagina del diario di Wynter il cui contenuto avrebbe potuto far pensare a una lettera di suicidio che potesse far chiudere il caso nel modo più rapido e indolore possibile.

Procuratasi del veleno, Lilly cerca di farlo bere ad A. B., il quale però si rende conto della cosa e ne sorseggia troppo poco perché risulti letale, venendo comunque colpito da una crisi che lo piega in due dai dolori rendendolo vulnerabile.

A quel punto Lilly, afferrando il pesante orologio poggiato sul camino, colpisce l’uomo a morte prima di nascondere l’arma del delitto nell’armadietto a muro presente nel piccolo collegamento tra la stanza del crimine e quella da cui fuggirà tornando alla cena di gala.

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Cupp
A. B.

Chi è stato coinvolto nell’involontario depistaggio?

Elsyie

Dopo aver litigato con A. B., Elsyie torna nella stanza ovale gialla per cercare di chiarire ma trova il suo capo morto e si ritrova ad armeggiare con il candelabro caduto al suo fianco. Presa dal panico per aver lasciato le proprie impronte su quella che sarebbe potuta sembrare l’arma del delitto decide di fuggire con il pesante soprammobile, facendosi però vedere da Bruce.

Bruce

Avendo visto Elsyie particolarmente turbata dallo scontro avuto con il capo del personale, Bruce torna indietro per parlarle e rassicurarla, accorgendosi però del fatto che stesse fuggendo dalla stanza del delitto con il candelabro in mano.

Verificata la morte di A. B. e convinto della colpevolezza della donna di cui si è innamorato, decide, per proteggerla, di ripulire la scena del crimine e di spostare il cadavere utilizzando il passaggio per il personale e portando il corpo nella stanza 301, in quel momento chiusa al pubblico, perdendo il suo mazzo di chiavi e sporcando di sangue la stanza nell’operazione.

Tripp

Infastidito dal lavoro di Bruce nella propria camera e alterato da sostanze e alcool, Tripp decide di rifugiarsi nella 301 per riposare dopo la delusione di non essere stato invitato alla cena che si stava tenendo ai piani sottostanti.

Troppo ubriaco per rendersi conto in prima battuta del cadavere, se ne accorge soltanto quando si risveglia e, sicuro del fatto che sarebbe stato accusato del fatto, trascina via A. B. fino alla sala del biliardo, ripittura il battiscopa sporco di sangue e raccoglie il mazzo di chiavi di Bruce mettendole in tasca al cadavere, notato a causa del suo orologio da Vusi, intento a guardare la Casa Bianca.

Nel corso di quest’ultima operazione si accorge del presunto biglietto d’addio e per avvalorare la tesi del suicidio decide di rubare un coltello dalla sala di Didier e di tagliare le vene al corpo, ormai esanime di A. B.

Didier

Trovato il cadavere mentre si stava recando nel proprio ufficio per una pausa, Didier si accorge del suo coltello e, per evitare di diventare il sospettato numero uno, lo raccoglie, facendo cadere il gessetto che gli sporca la divisa, lo ripulisce e cerca di bruciarlo, fallendo però miseramente e facendosi beccare nell’operazione.

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A. B.

Gli indizi principali della colpevolezza della Schumacher

Lilly Schumacher è stata scoperta a causa di diverse disattenzioni in cui è inciampata nel tentativo di costruire la propria versione dei fatti: in prima battuta ha affermato di aver visto Elsyie litigare con A. B., cosa che sarebbe potuta essere vera soltanto se in quel momento lei fosse stata nella stanza a fianco, a preparare il cocktail avvelenato; quindi ha dimostrato di sapere dove fosse il presunto biglietto d’addio di Wynter nonostante non fosse presente nel momento della sua scoperta da parte della detective Cupp; infine, ha deciso di far murare la stanza in cui era tenuto nascosto l’orologio insanguinato, fingendo un ordine proveniente dall’alto grazie alla sua capacità, conosciuta dalla Cupp, di imitare la voce di Elliot.

Senza questi tre inciampi, che la detective definisce come il riflesso spaventato e quindi non pensato di una preda che si senta braccata, la donna sarebbe riuscita a farla franca, nonostante una pianificazione tutt’altro che geniale e soprattutto grazie all’involontario aiuto degli altri sospettati che hanno spostato il defunto e i reperti o che si sono ritrovati ad armeggiare con il corpo del capo del personale.

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A. B.

Cosa c’è scritto veramente nella lettera di A. B.

Gran parte dell’incertezza sulla reale natura della morte di Wynter nasce dal ritrovamento di quello che, a tutti gli effetti, somigliando sinistramente a una lettera d’addio, potesse far propendere per l’ipotesi di un suicidio.

Nel manoscritto, in realtà, A. B. sembra soltanto aver messo nero su bianco la propria consapevolezza del fatto che il suo lavoro nel ruolo di capo del personale stia per giungere al termine, sicuro del fatto che avrebbe dovuto mollare prima e di lasciare ancora molti problemi irrisolti.

Temendo anche di essere licenziato, forse a causa della sua intenzione di rivelare le malefatte di Lilly (protetta dalla ricchezza del padre), si rammarica di non aver fatto abbastanza per far capire a tutti i suoi collaboratori quanto tenesse a loro e al proprio lavoro.

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