Little Siberia, recensione: vivere e credere tra la neve finlandese

Little Siberia è l’ennesima produzione europea sbarcata direttamente sul mercato dell’home entertainment grazie alla distribuzione di Netflix, sempre più attenta ai mercati esterni rispetto a quello di Hollywood e alle sorprese che possono riservare.

In effetti, il film scritto e diretto da Dome Karukoski e adattato dal romanzo con lo stesso titolo pubblicato da Antti Tuomainen, è in grado di regalare una narrazione dai toni e dai ritmi di molto differenti da quelli delle classiche pellicole statunitensi e più in linea con l’atmosfera dei libri dello scrittore nato a Helsinki.

Dopo aver condiviso la nostra spiegazione del confuso intreccio di Un Solo Sguardo, torniamo dunque a occuparci di un’opera tratta da un libro e disponibile sul catalogo di Netflix per riportare la nostra opinione su Little Siberia.

Little Siberia
Little Siberia recensione
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Dome Karukoski

La trama di Little Siberia

Nel territorio del villaggio di Hurmevaara, la caduta di un frammento di meteorite scombussola la vita sociale del posto a causa del presunto valore della roccia spaziale, immediatamente posta in una teca al centro del museo cittadino, stimata intorno al milione di euro.

Nelle stesse ore, il pastore Joel scopre della gravidanza della moglie e, consapevole di non poter avere bambini a causa di una vecchia ferita di guerra, comincia a mettere in discussione la propria relazione, sospettando un più che plausibile tradimento.

Mentre alcuni cittadini sembrano essere disposti a tutto per ottenere il meteorite, l’uomo di Chiesa, che si improvvisa guardiano notturno del museo, si ritroverà a cercare nuovi stimoli per la propria fede, a indagare sulla possibile infedeltà della compagna e a difendere la pietra con cui comincia a sviluppare uno strano rapporto.

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Un racconto semplice che nasconde un complicato percorso

Il racconto presentato in Little Siberia ,nasconde, nella sua semplicità e nella sua struttura da commedia surreale, l’intenso viaggio del protagonista alla ricerca di punti saldi a cui aggrapparsi in un momento complicato della propria esistenza.

I suoi problemi coniugali e il cinismo con cui si ritrova ad affrontare il proprio rapporto con Dio passano in qualche modo in secondo piano di fronte alla meraviglia di trovarsi di fronte al meteorite e ai misteri che porta con sé.

Il percorso sarà, in questo senso, caratterizzato da un nuovo misticismo e da un senso di responsabilità profondo e in qualche modo insensato se non visto attraverso il filtro di questa sorta di divinizzazione della pietra.

Molto meno spirituale è l’attrazione che la stessa roccia esercita su una parte dei cittadini di Hurmevaara che, frustrati dal proprio presente o dal proprio passato, si convincono del fatto che il meteorite possa essere la risposta a problemi economici, emotivi o psicologici.

Pur senza perdere il suo carattere di commedia nera leggera, Little Siberia riesce a mescolare questi ingredienti in una narrazione che esplora la ricerca di una redenzione da ritrovare nelle piccole cose e nelle consapevolezze che ci guidano dall’interno, a prescindere da ogni sospetto, da ogni rancore e da ogni paura.

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Poca luce ancor meno fronzoli fronzoli

Per quanto riguardi la realizzazione tecnica, Little Siberia non è di certo uno di quei prodotti che faccia strabuzzare gli occhi sotto il punto di vista dell’originalità o dell’intraprendenza in fase di regia o di montaggio.

Allo stesso tempo, l’idea, probabilmente nata anche da necessità, di affidarsi a una messa in scena così semplice e scarna riesce ad accentuare l’impressione di trovarsi di fronte a un’opera genuina e senza troppe pretese al di là di quella di raccontare una storia drammatica e divertente allo stesso tempo.

Discorso a parte vale per quanto fatto per rendere l’atmosfera della cittadina il più vivida e concreta possibile: la scelta delle luci da utilizzare, dei colori e della fotografia riescono a rimandare al concetto di noir nordico senza bisogno di artificiosità inutili, ricreando alla perfezione l’ambientazione del romanzo.

La colonna sonora, dal canto suo, conferisce il tono e il ritmo della commedia al film di Dome Karukoski che riesce, attraverso i vari componenti citati, a mescolare peculiarmente gli elementi del thriller con quelli del dramma e della commedia.

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Little Siberia è una piccola fiaba contemporanea

In sostanza, Little Siberia riesce nel compito di far immergere lo spettatore in una storia assurda, paradossale eppure profondamente umana, disseminando suggestioni divine o sovrannaturali e concretizzandosi nella materialità più poetica.

Il risultato è un film che, pur senza stupire, lascia lo spettatore soddisfatto e incuriosito riguardo la vera natura del meteorite, e di tutto quello che è avvenuto in seguito alla sua improvvisa e, forse, provvidenziale caduta.

Vale la pena guardarlo, senza troppe pretese, per riscoprire il gusto di una narrazione fiabesca nella sua semplicità e nella sua morale, capace di riportare con i piedi sulla terra pur ricordando l’importanza di trovare stimoli e speranze, laddove ce ne sia bisogno.

Voto: 6.5/10

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