Come già ampiamente accennato nella nostra recensione di Ash, il film di Flying Lotus distribuito da Prime Video si fonda sull’espediente narrativo della perdita della memoria della protagonista e sulla conseguente impossibilità di ricostruire quanto avvenuto prima del suo traumatico risveglio.
La confusione generata nell’astronauta viene in questo modo vissuta anche dallo spettatore, incapace, per gran parte della storia, di stabilire cosa sia vero e cosa sia effettivamente successo all’interno della base di ricerca.
Dopo aver condiviso la nostra spiegazione del finale e dei temi trattati in Tremila Anni di Attesa e avvisando degli spoiler presenti nell’articolo, andiamo dunque a fornire la nostra lettura a proposito di quanto accaduto a Riya durante la sua disavventura sul pianeta K. O. I. 442.

Cosa è successo all’interno della base spaziale di Ash?
L’edificio da cui sono coordinate le ricerche per stabilire l’eventuale abitabilità del pianeta su cui sono dislocati Riya e il resto dell’equipaggio è stato attaccato da un organismo parassitario in grado di modificare la propria struttura e di autoreplicarsi.
Non è chiaro se il parassita sia stato portato inavvertitamente all’interno della base dalla stessa squadra dopo l’uscita che è costata la vita a Davis o se fosse riuscito a penetrare autonomamente proliferando all’interno dei circuiti della console centrale.
Quando Riya estrae un campione della creatura per analizzarlo, l’essere replica la propria struttura fino a rompere il vetrino in cui era contenuto per poi attaccare Adhi infestandolo con la sua presenza e rendendolo ostile.

Cosa è reale, come fa il parassita a manipolare la mente di Riya e qual è lo scopo del’entità?
Tutto quello che viene mostrato nei flashback di Riya, al di là delle immagini dei volti liquefatti dei propri compagni, è successo veramente: l’unica manifestazione ingannevole perpetrata dall’essere alieno è rappresentata dalle visioni di Brion che cercano di influenzare il comportamento della protagonista.
La creatura, spinta dalla necessità di non far tornare la memoria all’astronauta e di stabilizzare il processo di simbiosi, la induce a indossare i cerotti per continuare a controllarla e portarla a lasciare il pianeta senza la consapevolezza di essere infestata.
Oltre a proteggere il proprio possesso del pianeta K. O. I. 442, l’essere sciame alieno sembrerebbe avere intenzione di infettare l’intera razza umana utilizzando Riya come vettore per attaccare il resto della specie dopo il viaggio di ritorno della donna.

Come sono morti gli altri membri della stazione?
Dopo l’infezione di Adhi, inizia una colluttazione tra l’ufficiale e il resto del team con Kevin che riesce a ucciderlo prima di divenire a sua volta vittima dell’influenza dell’alieno e di attaccare la protagonista e Clarke.
Nella concitazione Brion tenta di fuggire attraverso i condotti finendo per essere massacrato da Kevin mentre Riya riesce ad aiutare Clarke chiedendole di allontanarsi e di andare in direzione del lander.
Il successivo confronto tra Kevin e il personaggio interpretato da Eiza González si conclude con il primo che viene pugnalato a morte portando il parassita a prendere possesso di Riya e a iniziare indisturbato il suo processo di controllo mentale sull’ospite.
L’astronauta verrà costretta a ingurgitare delle pasticche di cianuro di potassio che l’avveleneranno conducendola prima alla psicosi e quindi facendole perdere i sensi e lasciandola inerme sul pavimento di fianco al proprio letto.
Mentre Riya è vittima delle allucinazioni di Brion (in realtà già morto) indotte dal parassita, Clarke torna nella base venendo attaccata e uccisa dalla protagonista convinta che la donna sia infestata dalla presenza del mostro.

La scena mid-credit di Ash
Per quanto Riya riesca alla fine a liberarsi del parassita tramite un’operazione chirurgica, ad avere la meglio su Brion, riportato in vita dalla creatura e quindi a fuggire dal pianeta K. O. I. 442, la sequenza finale di Ash ci mostra la stazione orbitale contaminata dalla presenza dell’alieno.
L’essere è probabilmente riuscito a compiere il viaggio entrando nei meccanismi del lander che, in effetti, durante il primo tentativo di fuga da parte dell’astronauta, era sembrato infestato e aveva mostrato degli strani malfunzionamenti.